CAMBIO DI COPIONE - Se la spalla supera il primo attore che succede? Norbert Haug e Ross Brawn, produttore e regista del film “Schumacher is comeback”, si staranno interrogando in queste ore sull’andamento che sta prendendo la loro pellicola. Il biondo e fascinoso Nico Rosberg (in foto) sta infatti oscurando la parte che era prevista per mandibola Michael Schumacher.
COME FARE? - Occorre invertire i ruoli, cambiare il copione. Rosberg ha regalato alla Mercedes il primo podio del 2010 disputando una gara accorta e intelligente. Ancora meglio si era comportato in qualifica dove aveva strappato la prima fila finendo davanti a Sebastian Vettel di un’inezia e dietro, di parecchio (1”3), a Mark Webber. Un distacco dovuto alla scelta azzardata, ma vincente, dell’australiano di gettarsi in pista con gomme intermedie. Rosberg non poteva ottenere di più, al momento la Mercedes MPGP W01 è inferiore alla Red Bull e anche se Nico avesse sorpreso al via Webber e Vettel, la sua leadership sarebbe durata ben poco.
IN CORSA PER IL MONDIALE - Zitto zitto, Rosberg, che pure non aveva meravigliato in Bahrain e in Australia (due volte quinto), ha incassato 35 punti, solamente quattro in meno del leader della classifica iridata, Felipe Massa, che ne ha 39. Dunque, con una monoposto che non vale la Red Bull e la Ferrari, Rosberg dopo tre GP può dirsi in piena corsa per la vittoria finale.
SCHUMI, CHE FATICA - E Schumacher? A Sepang era sesto quando dopo soli 10 giri un dado staccatosi inaspettatamente dalla sua ruota posteriore sinistra lo ha appiedato. Non sarebbe mai arrivato al podio, visto l’andamento della gara, avrebbe racimolato qualche punto. Ora ne ha 9, grazie al sesto posto di Al Sakhir e al decimo di Melbourne. Quello però che ha preoccupato maggiormente il team Mercedes è stato il rendimento di Schumacher in qualifica.
EX MAGO DELLA PIOGGIA - Sul suo terreno ideale, l’asfalto bagnato, il sette volte iridato è naufragato risultando ottavo, battuto da Rubens Barrichello (settimo), dal rookie Nico Hulkenberg (nuovo pupillo del suo manager Weber), risultato quinto, dalla Force India di Adrian Sutil, quarto, e dal compagno Nico Rosberg che gli ha rifilato un secondo e un decimo. Dei cinque tedeschi in pista (Rosberg, Vettel, Sutil, Hulkenberg), Schumacher è stato il peggiore. Chiariamo: Schumi, 41 anni, non è disperso, è sempre lì, a un tiro di schioppo dai leader, il problema è che gli manca quel guizzo che fa la differenza. Ci sta lavorando, forse lo ritroverà, forse no. Il dubbio lo deve preoccupare non poco. Guardando indietro, può consolarsi ricordando che Niki Lauda, quando rientrò in F.1 nel 1982 con la McLaren (si era ritirato alla fine del campionato 1979), vinse il mondiale nel 1984, quindi al terzo tentativo. Ma l’austriaco quando divenne iridato aveva 35 anni.