COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA - Dopo avere messo alla frusta al Ring la prima versione e averne assaporato le sopraffine qualità dinamiche, non vedevamo l’ora di portare sul selettivo circuito tedesco anche l’edizione rinnovata della velocissima Mégane Coupé RS. Rispetto a quella precedente è stata aggiornata in alcune componenti della meccanica e del telaio e vanta una potenza superiore di 15 CV, per cui era lecito aspettarsi un netto miglioramento del già ottimo tempo rilevato nel 2010 (8’28”1), peraltro ottenuto in condizioni di traffico pesante. E così è stato.
TEMPI DOUBLE FACE - La nuova Renault Mégane Coupé RS ha spuntato un tempo inferiore di ben 17”: una prestazione che, però, non ci ha lasciato completamente soddisfatti. E certamente non per colpa della vettura. Secondo noi il reale potenziale della RS al Ring è molto più alto, diciamo prossimo agli 8 minuti netti. Nei giorni del nostro test, infatti, sulla Nordschleife abbiamo incontrato condizioni ampiamente variabili: dal fondo parzialmente umido che penalizzava l’aderenza nelle zone in ombra del circuito, ma con poco traffico (video qui sotto), al sole pieno con temperature elevate e un asfalto dal grande grip, ma con la pista soffocata dal traffico (video qui sopra) di automobilisti e motociclisti. Entrambe le situazioni dunque non hanno consentito di spuntare prestazioni rappresentative del reale potenziale della vettura, anche se i tempi rilevati non possono certo essere definiti di basso livello: 8’11”31 nel primo caso e 8’23”11 nel secondo. Proprio per rappresentare il comportamento della vettura nelle due differenti condizioni, abbiamo deciso di pubblicare entrambi i video a confronto.
SPALLE LARGHE E TANTA GRINTA - Caratterizzata da un’ampia presa d’aria frontale con un profilo a onda che ingloba sottili luci a led, la Mégane Coupé RS è bassa, filante e ha un muso davvero grintoso. Non meno “cattiva” la coda, affusolata e dalle larghe spalle, nella quale sono incastonati due originali fanali bicolore, un piccolo lunotto sormontato da un ampio alettone e un aggressivo terminale di scarico centrale. Lunga quanto la berlina (430 cm), a dispetto della carrozzeria da coupé (che penalizza la facilità di accesso), non impone grandi rinunce in termini di spazio: l’abitabilità è buona anche dietro e il bagagliaio è quasi grande (e correttamente sfruttabile) come quello della cinque porte. L’abitacolo ha una connotazione sportiva tutt’altro che eccessiva: la plancia è decisamente sobria, e contrasta con la pedaliera in alluminio e gli sportivissimi e sagomatissimi sedili racing Recaro con struttura a guscio. Convincente anche il livello dei materiali (gradevoli le plastiche morbide della parte superiore della plancia) e delle finiture, come pure è funzionale (ma un po’ povero) il cruscotto, quest’ultimo dal design essenziale e quasi motociclistico.
MOTORE MODERNO E PRESTANTE - Il 2.0 a quattro cilindri francese è moderno e brillante: sovralimentato da un turbocompressore eroga ben 265 CV a soli 5500 giri e la notevole coppia di 360 Nm a 3000 giri. Alla prova dei fatti è corposo ed elastico fin dai bassi regimi, ma quando si affonda il piede nell’acceleratore sfodera un’erogazione piena e progressiva. Il meglio viene fuori dai 4000 giri fino a 6500, dove interviene (prematuramente) il limitatore, preannunciato da un insistente cicalino. Affiancato da una frizione pesante e precipitosa nell’intervento, ha un cambio con le prime due marce corte e le altre lunghe, dagli innesti appena contrastati, imprecisi all’inserimento della quarta sia in accelerazione sia in scalata.
UNA BELVA CHE DIVORA LE CURVE - Come le vere vetture da corsa, la Mégane Coupé RS sfodera il massimo quando la si guida con decisione. Vanta una notevole maneggevolezza che la rende efficace sui percorsi stretti di montagna, mentre in pista la rigidità che si riscontra su strada sulle piccole imperfezioni dell’asfalto, lascia il posto a una risposta precisa e ben controllata delle sospensioni sulle ondulazioni del fondo. In curva la vettura è piatta e incollata a terra, e quando raggiunge il limite avverte sempre col dovuto anticipo. Grazie allo sterzo pronto e diretto garantisce inserimenti in curva fulminei e grande equilibrio nelle rapide variazioni di traiettoria. Potenti i freni, che non vengono supportati da un assetto irreprensibile nelle staccate più violente se le ruote non sono perfettamente in asse.