CAMPIONI SEMPRE FURFANTI - Nell'incertezza, tieni giù. É questo il motto, pure divenuto un simpatico adesivo, che il popolo dei forum a quattro ruote mastica da tempo. E' questo che, senza andare troppo indietro nel tempo, ha scatenato le polemiche nella Formula 1 moderna. Da Didier Pironi a Ayrton Senna da Michael Schumacher fino a Lewis Hamilton, sono loro i grandi campioni che nella loro carriera hanno collezionato episodi discutibili, che a volte hanno macchiato il loro talento, la loro cristallina classe. Lo sgarbo di Didier Pironi a Gilles Villeneuve a Imola nel terribile 1982, la tamponata di Ayrton Senna ad Alain Prost a Suzuka 1990 in piena velocità, pericoloso regolamento di conti. Le numerose manovre poco pulite di Schumacher, prima con la Benetton poi con la Ferrari. E non abbiamo certo dimenticato che le manovre fatte con la Rossa sono state spesso giustificate e definite furbe, necessarie, ovviamente solo in Italia. Poi, Hamilton (foto qui sotto). Un tipetto dalla classe eccezionale che però di tanto in tanto cade nel tranello e così, nel dubbio, quando domenica si è ritrovato la safety-car al proprio fianco, anziché alzare il piede l'istinto (sbagliato) gli ha detto di tenere giù. Nell'incertezza...
I RITARDI DELLA FIA - Poi, come ormai ci ha abituato (ricordate Melbourne 2009), con la faccia d'angelo ritiene di aver fatto la cosa giusta. In una recente intervista, Hamilton ricordava alcuni errori di comportamento giustificandoli con la pressione e con la poca esperienza. E concludeva, riferendosi alle bugie australiane di un anno e mezzo fa: se tornassi indietro agirei molto meglio. Domenica ha avuto su un piatto d'argento l'occasione per dimostrare la propria sportività. Non ce l'ha fatta. Evidentemente è più forte di lui. Ma Hamilton è comunque stato punito dalla direzione gara con un drive through. Il problema, che ha scatenato le ire della Ferrari, è stato il ritardo con cui i cinque "arbitri" hanno preso tale decisione. Trenta minuti. In quel frangente, Hamilton aveva potuto acquisire un tale margine di vantaggio su Kamui Kobayashi (terzo) che una volta scontata la penalità ha potuto mantenere la seconda posizione. Se gli uomini FIA fossero intervenuti in tempi onesti (cosa ci vuole a riguardare immagini televisive, 30 minuti?) Hamilton non sarebbe sicuramente salito sul podio, la punizione la si poteva chiamare tale.
DOMENICALI UN SIGNORE - Stefano Domenicali (foto qui sopra) è stato un signore, come sempre: “L’esito di questo Gran Premio ci lascia un grande senso di amarezza. Avevamo tutte le carte in regola per fare un bel risultato e ci troviamo con un bottino di punti inferiore a quello della nostra peggiore gara, un mese fa in Turchia. É un vero peccato perché in questo fine settimana avevamo dimostrato di aver fatto un bel passo avanti in termini di prestazione e le prime fasi della corsa erano promettenti. Poi c’è stato questo colpo di sfortuna della neutralizzazione, avvenuta nel momento peggiore per noi in quanto entrambe le macchine avevano appena superato l’entrata della corsia dei box e sono state costrette a fare un giro completo dietro la safety-car. La nostra corsa è stata così definitivamente compromessa. Credo che gli episodi legati alla neutralizzazione pongano sul tavolo dei quesiti sul modo di gestire situazioni del genere e le eventuali penalità ad esse legate. Dobbiamo fare in modo che il nostro sport risulti credibile agli occhi degli addetti ai lavori e di chi lo segue, in pista e davanti alla televisione.”
ALONSO ECCESSIVO - Fernando Alonso (foto qui sopra) è stato più severo nei confronti di Hamilton e della direzione gara. É comprensibile il suo stato d'animo. Lui si è comportato come da regolamento ed ha pagato caro il suo essere onesto, Hamilton ha fatto il furbo e ne ha tratto vantaggio. Per togliere sospetti eccessivi sul comportamento dei commissari FIA, è bene ricordare che la lentezza di certe loro decisioni è proverbiale. Di certo a Valencia non è stata disegnata una bella pagina e sembra proprio che la data del 27 giugno verrà ricordata come la giornata più brutta per gli arbitri, dalla F.1 ai mondiali di calcio in Sud Africa.
MONTEZEMOLO ATTACCA - Poi ci si è messo il presidente Luca di Montezemolo ad attaccare a testa bassa tutti. Pare decisamente esagerata la presa di posizione della Ferrari nei confronti della FIA. Facciamo notare che in Gran Bretagna e nel resto d’Europa, nessuno si è lamentato. La Red Bull è stata scottata quanto la Ferrari. Se non direttamente nel GP di Europa, lo è stata in quanto ai punti conseguiti da Hamilton. Il pilota inglese guida il mondiale, Sebastian Vettel è terzo, una miglior comportamento della FIA avrebbe fatto molto comodo alla Red Bull. Invece, è stato adottato un profilo basso. Da sportivi. Consapevoli che in Formula 1 quel che ti è contro oggi, poi domani capita a tuo favore. E la Ferrari su questo non può certo lamentarsi…