NEWS

Acea: senza obblighi a rischio i target di CO2

Pubblicato 01 dicembre 2021

Secondo i costruttori, i piani della UE rischiano di essere ridimensionati se non accompagnati da precisi obblighi per i 27 stati membri in termini di crescita dell’infrastruttura di ricarica per le auto.

Acea: senza obblighi a rischio i target di CO2

I COSTRUTTORI LA PENSANO COSÌ - Secondo l’Acea, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dall’Unione Europea potranno essere raggiunti solo se accompagnati da prescrizioni obbligatorie che dicano in modo chiaro a ciascuno dei 27 Stati membri dell'UE quanti punti di ricarica elettrica e stazioni di rifornimento di idrogeno devono installare.

C’È CHI REMA CONTRO - Il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi, denominato AFIR, è l'atto legislativo chiave proposto dalla Commissione europea per garantire una sufficiente diffusione delle infrastrutture pubbliche di ricarica, ed è stato presentato come parte del “pacchetto” sul clima "Fit for 55" che propone nuovi obiettivi per le emissioni di CO2. Tuttavia, secondo l’Acea, gli obiettivi dell’AFIR presentati dalla Commissione non sono abbastanza ambiziosi. Il pericolo infatti è determinato da alcuni stati membri, che tendono a “diluire” gli obiettivi contenuti nell’AFIR. Qualora alcuni di questi stati dovessero riuscire a raggiungere il loro scopo, potrebbero “indebolire” l’AFIR, rendendo così le attese riduzioni di CO2 meno realistiche da raggiungere.

SERVONO OBBLIGHI - Stando a quanto riportato nella dichiarazione dell’associazione dei costruttori europei, perché si possa determinare la transizione verso una mobilità a zero emissioni, è necessario rendere obbligatori gli impegni presi dagli stati membri. Ma potrebbe non bastare, poiché le stime dell’ACEA sono necessari circa 7 milioni di punti di ricarica per rendere raggiungibili gli obiettivi sulla riduzione della CO2. Inoltre secondo Thomas Fabian, direttore dei veicoli commerciali dell’ACEA, sarà importante sviluppare una rete parallela di stazioni di ricarica e rifornimento che sia adattata alle esigenze dei mezzi pesanti. Entro il 2025 sono attesi in Europa 40.000 camion elettrici e a idrogeno, che diventeranno 300.000 nel 2030.



Aggiungi un commento
Ritratto di Oxygenerator
1 dicembre 2021 - 13:43
300.000 camion elettrici entro il 2030. Caspita. Son tantissimi.
Ritratto di nafto
1 dicembre 2021 - 13:53
Mio nipote lo ha già. Radiocomandato pure (:
Ritratto di Oxygenerator
1 dicembre 2021 - 14:24
:-))))
Ritratto di Quello la
1 dicembre 2021 - 16:04
:-))) grande nafto
Ritratto di Volpe bianca
1 dicembre 2021 - 13:56
Con un calcolo approssimativo sarebbero circa 92 al giorno....ce la faranno?
Ritratto di Giocatore1
1 dicembre 2021 - 13:58
2
Direi previsione degna di quella di Marchionne di vendere 400k alfa romeo all'anno :)
Ritratto di Oxygenerator
1 dicembre 2021 - 14:25
Sa anche a me, d’irrealistico. Vedremo.
Ritratto di nafto
1 dicembre 2021 - 13:45
Tutto già prevedibilmente chiaro Quello chiederà l'obbligo a quell'altro di fare auto che non emettono, ma l'altro vorrà un obbligo per quell'altro ancora di mettere le colonnine, solo che quello che dovrà mettere le colonnine prima chiederà all'ulteriore altro di produrre energia obbligatoriamente pulita, e l'ulteriore altro produttore di energia a sua volta si vorrà assicurare che attraverso un obbligo.... Insomma alla fine tutto andrà a finire "obbligatoriamente" sul consumatore costretto a pagare di più l'auto, di più le bollette, di più le tasse con cui sovvenzionare le infrastrutture e i bonus per i privati che rientrano nel giro di tali infrastrutture. Il tutto per il fantastico risultato di abbattere, ad essere ottimisti, quell'1% sulla CO2 antropica globale che il parco circolante europeo delle auto termiche genera. Invece di far in modo che il mercato, e la tecnologia, trovasse da sé la sua strada, nei dovuti tempi
Ritratto di Giuliano Della Rovere
1 dicembre 2021 - 14:43
...scusa, ma questa fiducia nel mercato da cosa ti deriva? Pensi che le case automobilistiche, da sole, si sarebbero date standard sulle emissioni per ridurre l'inquinamento atmosferico?
Ritratto di nafto
1 dicembre 2021 - 15:14
A fine precedente mio commento l'avrei voluto quasi poi aggiungere, di scusarmi se parto sempre dal solito discorso e rischio di essere monotono. Ma se rileggi la parte finale del mio commento, nel suo essere noioso, sostengo tutt'altre cose che dire qualcuno debba spingere qualcosa in termini di transizione elettrica, non ritenendo ci siano motivi per farlo. Visto in termini costi-benefici è la classica situazione, per me, dove stiamo mettendo non solo il carro davanti ai buoi, ma stiamo chiedendo ai bagagli di fare da traino del carro. Trattandosi, mi ripeto, di abbattere dati alla mano non più dell'1% della CO2 antropica mondiale, direi che si poteva e si può stare benissimo come stavamo e stiamo. Le elettriche le avrebbero iniziate a vendere a chi gli piace fare 0-100 in pochi secondi, su un'auto che non costa quanto un'hypercar termica ma poco più di una golf diesel bel allestita, e che se sai tenere a bada il piede destro ha un costo di consumo energetico chilometrico migliore anche delle piccole e asfittiche citycar termiche
Ritratto di Giuliano Della Rovere
1 dicembre 2021 - 17:07
Ho evitato di entrare nel merito perché, evidentemente, non siamo d'accordo sul fatto che si possa continuare così come stiamo. Ma la "fiducia nel mercato" e nella tecnologia mi sembravano argomenti nuovi e da stigmatizzare.
Ritratto di RubenC
1 dicembre 2021 - 15:45
2
Con questa filosofia pigra e superficiale non si farebbe nulla, e sono i dati scientifici, non le opinioni mie o di altri utenti del forum, a dirci che non possiamo permetterci di comportarci così.
Ritratto di dumbo54
2 dicembre 2021 - 15:16
2
Mi limito ad aggiungere che senza CO2 non ci sarebbe vita sulla terra, e l’effetto serra è tutto da dimostrare. Ma preferisco lasciare le considerazioni sul clima e sui suoi NATURALI mutamenti agli esperti, che non si chiamano Greta. Per quanto riguarda il nostro piccolo mondo dell’auto mi sembra evidente la strada scelta. La motorizzazione di massa finirà, sostituita dal car sharing e altre soluzioni analoghe, che porteranno quattrini nelle solite tasche . L’auto di proprietà rimarrà come privilegio per i ricchi, e per gli imbecilli disposti a fare un mutuo immobiliare per un’auto. A meno che i costruttori ( che sono industriali, non finanzieri) si mettano di traverso. Onestamente, ci spero…
Ritratto di Volpe bianca
1 dicembre 2021 - 13:46
Non è solo questione di infrastrutture, dipende molto da quante persone sono disposte in primis a cambiare auto e poi a sceglierne proprio una elettrica. Il substrato di infrastrutture è molto importante, ma anche se ottimo l'ultima parola spetta sempre e comunque agli acquirenti.
Ritratto di deutsch
1 dicembre 2021 - 13:52
4
Beh intanto il mese scorso in Europa bev+phev hanno rappresentato quasi 1/4 delle vendite. Poi chiaro che ci sono stati più avanti ed altri più indietro
Ritratto di Volpe bianca
1 dicembre 2021 - 13:55
Stando al contenuto dell'articolo l'aumento delle infrastrutture non sta seguendo quelle delle vendite, poi sí è vero, dipende da paese a paese
Ritratto di Miti
2 dicembre 2021 - 10:34
1
Poi Volpe bianca , con la burocrazia europea ...vedi te la storia del secondo gasdotto. È il record di come pestarti da solo. Già vedo la scena nel parlamento europeo... da film science fiction, sommersi nel ... futuro.
Ritratto di Oxygenerator
1 dicembre 2021 - 14:30
A mio avviso, l’avvento dell’elettrico ha senso solo se puoi avere a disposizione una carica, quando la vettura è ferma. Tipo, garage, box, posto auto etc etc raggiunto dalla corrente. Ad oggi, prenderla per ricaricarla principalmente o solo dalle colonnine, presuppone un costo più alto del rifornimento e minor libertà di movimento.
Ritratto di deutsch
1 dicembre 2021 - 14:53
4
vero ma ci sono diverse formule di abbonamento che rendono economica anche la ricarica fuori casa
Ritratto di RubenC
1 dicembre 2021 - 15:47
2
Dipende da com'è la situazione nella città dove si abita...
Ritratto di Flavio8484
1 dicembre 2021 - 15:05
Insomma, un blog di ottimisti!:D
Ritratto di erresseste
1 dicembre 2021 - 15:35
Ovvio che ci vogliono degli obblighi per i costruttori. Chi glielo fa fare di costruire infrastutture spendendo soldi "privati". Troppo facile per l'Europa dire, ridurre le emissioni e tutti in elettrico entro una decina di anni, fregandosene di tutto il resto, senza dare delle direttive su tempi, metodi e soluzioni "intelligenti".
Ritratto di Meandro78
1 dicembre 2021 - 17:22
Io ancora non ho capito il modello di business delle colonnine pubbliche. Parlo di quelle normali-lente. Quelle in alta o altissima velocità è invece chiaro.
Ritratto di Mbutu
1 dicembre 2021 - 19:14
A me fa sempre ridere l'acea. Obblighi per se non ne vogliono. Impegni non ne siglano. Ma gli altri....gli altri si devono sempre muovere. Buffoni. Però si, a mali estremi estremi rimedi: in mancanza di visione e strategia è il caso di cominciare con gli obblighi.