L’ALFA È TORNATA - Dopo anni di auto poco convincenti, finalmente nel 2014 la FCA ha annunciato il piano di rilancio che tanti appassionati aspettavano, per realizzare auto tecnicamente all’altezza della tradizione, che mettono al primo posto precisione e coinvolgimento di guida ottenuti anche grazie al ritorno della trazione posteriore. La berlina Giulia, nel 2016, è stata la prima vettura del nuovo corso è ha posto le basi tecniche per tutte le Alfa Romeo che verranno. Il secondo modello del piano di rilancio è l’Alfa Romeo Stelvio, un modello fondamentale in termini storici (è la prima suv del Biscione) e soprattutto commerciali, alla luce del successo che i vertici si aspettano in Cina e negli Stati Uniti. Non a caso la Stelvio è una vettura molto curata e ambiziosa, al pari delle migliori concorrenti, che mantiene inalterato il Dna tipico della casa pur avendo ingombri e pesi maggiori rispetto alla Giulia, con la quale condivide il pianale e i motori. Il costruttore ha voluto dimostrarlo organizzando una prova al Passo dello Stelvio, secondo valico automobilistico più alto d'Europa (2.757 metri di altitudine) che si trova fra le province di Sondrio e Bolzano.
STERZO MILLIMETRICO - I numeri non giocano a favore dell’Alfa Romeo Stelvio, modello più grande e all’apparenza impacciato rispetto alle normali berline o famigliari: a parità di motore, cambio e trazione, stando ai valori dichiarati, la Stelvio pesa 130 chili in più della Giulia e risente della maggiore altezza complessiva (167 cm contro 144). La stazza dell’auto sembra però svanire una volta accesso il motore e “infilate” le prime curve, grazie allo sterzo molto preciso e alla sincerità delle reazioni: la Stelvio non affonda in frenata e non si corica durante le curve e le sospensioni si comportano bene su buche e dossi senza causare scossoni. Percorrere i 22 chilometri da Bormio fino al Passo dello Stelvio si rivela un’esperienza molto appagante, perché l’auto non tradisce mai le aspettative di chi la guida e consente di togliersi qualche sfizio: lo sterzo molto preciso e l’impianto frenante progressivo consentono di pennellare le traiettorie o staccare nelle vicinanze della curva, sfruttando in accelerazione il buon lavoro delle quattro ruote motrici (di serie per tutti i motori). La Stelvio che abbiamo guidato era dotata del motore a gasolio 2.2 MultiJet da 210 CV che si è dimostrato molto pronto e vigoroso già ai bassi regimi e fino ai 4500 giri senza netti cali; minime le vibrazioni, ma in accelerazione si fa sentire un po' troppo.
CON IL CAMBIO SI CAMBIA - L'unico cambio disponibile per l'Alfa Romeo Stelvio è l'automatico AT8, che è l’otto marce con convertitore di coppia realizzato dalla tedesca ZF. In modalità manuale risponde con grande prontezza e mantiene il rapporto anche quando la lancetta del contagiri si avvicina alla soglia d’intervento del limitatore, possibilità molto gradita nei frangenti in cui si vuole sfruttare il tiro del motore. Gli ingegneri dell’Alfa Romeo hanno tarato il cambio ispirandosi agli algoritmi e all’elettronica degli automatici della Ferrari, nonostante il Cavallino utilizzi trasmissioni automatiche a doppia frizione e non a convertitore di coppia. La Stelvio diventa più docile spostando il selettore in modalità automatica e selezionando la modalità di guida Natural, meno estrema della Dynamic (il cambio tiene le marce più a lungo) e più permissiva della Advanced Efficiency, dove l’auto punta alla massima efficienza ma risulta fin troppo addomesticata.
LA QUADRIFOGLIO ENTRO FINE 2017 - Il comportamento su strada dell’Alfa Romeo Stelvio migliorerà ulteriormente non appena sarà ordinabile il pacchetto Performance, a listino dopo l’estate, che includerà le sospensioni attive a controllo elettronico e il differenziale posteriore autobloccante. Questi due accessori permettono rispettivamente di variare l’altezza da terra e ottimizzare la gestione della potenza in uscita dalle curve più strette. Dopo l’estate verranno lanciate anche le funzionalità Apple CarPlay e Android Auto per il sistema multimediale, mentre la variante sportiva ad alte prestazioni Quadrifoglio è attesa entro fine 2017: adotta il motore a benzina V6 2.9 da 510 CV e promette un tempo sullo 0-100 km/h in circa 4 secondi. Il product manager di questo modello, Alessandro Nardizzi, ci ha confermato che in futuro arriverà anche la variante base della Stelvio, dotata del 2.2 MultiJet con 150 CV, che non ci saranno versioni con il cambio manuale e, per il momento, non è prevista l'adozione del motore 6 cilindri a gasolio.