VIA IL CENTRO STILE - A metà aprile, gli ultimi lavoratori del centro stile dell’Alfa Romeo hanno lasciato i loro uffici di Arese per trasferirsi a Torino. Se all’alba degli anni 80 quasi 20.000 lavoratori ogni giorno varcavano quei cancelli, oggi sono rimasti in 500 (di cui 200 con contratto atipico). I dipendenti in cassa integrazione che non saranno riassorbiti direttamente dalla Fiat, circa 150, secondo i piani saranno ricollocati in stabilimenti della zona, essenzialmente presso la Magneti Marelli di Corbetta.
CALL CENTER EUROPEO - Questi 500 “sopravvissuti” sono gli addetti al call center multilingue dell’Alfa Romeo, che si occupano di rispondere alle telefonate dei clienti di tutta Europa. Nato nel 1997, fu parte del tentativo di rivitalizzare l’area, cercando anche di favorire l’arrivo di altre imprese (il cosiddetto piano “arrocco”). A far loro compagnia, rimangono oggi solo gli addetti di un’impresa di pulizie (anche loro in procinto di partire) e alcuni addetti al reparto commerciale della casa.
RILANCIO MANCATO - Inaugurato nel 1963, lo stabilimento di Arese (foto qui sopra) fu creato per lanciare la Giulia. Dopo l’acquisizione da parte della Fiat nel 1986, però, iniziò un lento periodo di decadimento, culminato con la chiusura delle linee produttive nel 2000. L’ultima Alfa Romeo qui prodotta fu la coupé GTV (foto più in alto), mentre per altri due anni sopravvissero i reparti che completavano l’allestimento delle Fiat 600 elettriche e Multipla a metano; due vetture nate nell’ambito del progetto VAMIA (veicoli a minor impatto ambientale), facente parte del cosiddetto “Consorzio di ricerca”: l’estremo tentativo di riportare le attività produttive in loco.