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All'asta cinquanta auto d'epoca abbandonate

03 febbraio 2015

Dopo mezzo secolo di oblio, va all'asta la collezione del francese Baillon: quando la ruggine nasconde Storia e bellezza.

All'asta cinquanta auto d'epoca abbandonate
CHE STORIA - Per ricchi, per sognatori, per appassionati: la chiave di lettura della Rétromobile 2015, asta organizzata dalla francese Artcurial a partire dal 6 febbraio, è molteplice. Di sicuro il pezzo forte è la collezione privata appartenuta al francese Roger Baillon: quasi sessanta ta auto acquistate a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta da parte del facoltoso proprietario di un'azienda di trasporti francese, successivamente schiacciata dai debiti.
 
ABBANDONATE - Baillon era arrivato a più di quota sessanta quando il proprio benessere iniziò a scricchiolare: venduto il minimo indispensabile, decise di ricoverarle in una tenuta agricola nell'ovest della Francia, nei pressi di Poitiers. Drastica e forse necessaria la volontà di abbandonarle, senza manutenzione alcuna. Una sorta di cimitero della memoria per più di mezzo secolo o, in alternativa, il viale del tramonto per molte dive costruite dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, che risponde, in ordine sparso, ai marchi Bugatti, Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Delahaye, Voisin, Talbot Lago. Vi lascio ma non vi vendo: un misto di orgoglio, aspettative, volontà di non spezzare un sogno quasi fanciullesco. Con un risultato pratico: le auto, oggi, sono in buona parte ridotti a relitti. Restaurabili, ma sempre relitti.
 
SOGNANDO LA CALIFORNIA - Sono stati i nipoti di Baillon a optare per la vendita, dopo la morte di Roger e di suo figlio Jacques: la ruggine, abbondante in ogni direzione, ha un valore. Basta raschiarla (o, meglio, prepararsi a un restauro impegnativo, al pari dei conti dei vari specialisti) per scoprire che ha solo celato, non distrutto, la bellezza di alcuni capolavri. Tra cui una Ferrari California (foto in alto), appartenuta ad Alain Delon (pare che vi fece più di un'uscita privata con Jane Fonda ai margini del film Joy House, interpretato nel 1964): secondo la Casa d'aste, vale non meno di 9 milioni di euro. Nel qual caso, evidentemente, il tagliando di rito non assume che una valenza secondaria.


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Ritratto di caronte
7 maggio 2015 - 12:22
è un vero delitto ad un patrimonio.