Audi TT: ci lascia, ma ha lasciato il segno

A un anno dal lancio l’Audi TT viene offerta anche in versione Roadster con la capote. La base meccanica a trazione anteriore o 4x4, che deriva da quella della Volkswagen Golf di quarta generazione, è identica a quella della versione con il tetto in lamiera; l’armonia tra i muscolosi volumi della carrozzeria non è alterata dalla presenza del tettuccio in tela, che una volta ripiegato scompare alla vista, rendendo più “pulita” la fiancata.

A metà carriera l’Audi TT si rifà il trucco con una serie di piccole modifiche; la più evidente è la mascherina con trama “a quadretti” anziché a listelli orizzontali. L’aggiornamento estetico comporta anche l’introduzione del pacchetto sportivo S-Line, offerto per tutte le versioni mosse dal 1.8 turbo a benzina (150, 180 e 225 CV): il look guadagna un tocco di grinta grazie ai paraurti dalle aperture più ampie e allo spoiler posteriore di maggiori dimensioni.

Con il modello di seconda generazione l’Audi TT rinuncia in parte all’originalità della capostipite, ma guadagna in slancio, con parafanghi un po’ meno bombati e fari più affusolati sia davanti sia dietro. Al quattro cilindri 1.8 turbo da 160 CV si affianca un 2.0 (sempre turbo e con lo stesso numero di pistoni, ma a iniezione diretta anziché indiretta) con 40 CV in più. Al vertice della gamma resta la versione mossa dal 3.2 V6 con 250 CV e la trazione integrale.

Offerta con carrozzeria sia coupé sia spider, l’Audi TTS è mossa dal 2.0 turbo a benzina a quattro cilindri delle versioni “normali”, ma grazie a una gestione elettronica del propulsore rivista in chiave sportiva la potenza cresce di 72 cavalli, raggiungendo quota 272 CV, scaricati su tutte le ruote. Le prestazioni sono da sportiva vera, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e una punta massima (limitata elettronicamente) di 250 orari.

La gamma dell’Audi TT non si amplia solo verso l’alto, con una versione ad alte prestazioni, ma guarda anche all’efficienza, con la versione 2.0 TDI quattro. A qualcuno l’idea di un motore a gasolio sotto il cofano di una sportiva fa storcere un po’ il naso, ma in un momento di grande popolarità per i motori diesel la casa tedesca non ha dubbi al riguardo. Il sound non è certo quello dei propulsori a benzina, ma con 170 CV e una coppia massima di 350 Nm spinta e allungo non mancano di certo: la TT turbodiesel “brucia” lo “0-100” in 7,5 secondi e sfiora i 230 km/h.

A un anno dal lancio della versione sportiva TTS, la casa di Ingolstadt ne svela una ancora più “cattiva”, l’Audi TT RS, immediatamente riconoscibile per il vistoso alettone posteriore. Mossa da un inedito 2.5 a cinque cilindri turbo con 340 CV, archivia la pratica dello “0-100” in 4,6 secondi e tocca i 280 km/h.

La terza generazione dell’Audi TT, realizzata sotto la direzione dell'italiano Walter de Silva,  ha un design che mischia sapientemente le classiche linee arrotondate con forme più spigolose rendendo la vettura decisamente più attuale. I motori a benzina, a quattro o cinque cilindri e tutti turbo, forniscono potenza comprese tra i 180 e i 400 CV, mentre la diesel ne guadagna 14, raggiungendo quota 184 CV.  

A vent’anni dal lancio della prima generazione debutta la versione ristilizzata della terza generazione dell’Audi TT. Oltre a ritocchi estetici molto leggeri, sia la coupé sia la roadster ricevono due motori 2.0 turbo a benzina con 197 CV oppure 245 CV, entrambi abbinati a un cambio a doppia frizione a sette marce. La potenza del motore della TTS passa da 300 a 320 CV, mentre dal listino spariscono la diesel e tutte le trasmissioni manuali.