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Auto elettriche: dal 2018 la parità di costi con quelle a combustione

26 maggio 2017

Considerando acquisto e gestione dal prossimo anno le elettriche potrebbero convenire, secondo un report della UBS.

Auto elettriche: dal 2018 la parità di costi con quelle a combustione

VENDITE IN PERDITA - Nel 2018 le auto elettriche potrebbero raggiungere in Europa la parità economica con i modelli tradizionali considerando costi di acquisto e di gestione. A dichiararlo sono gli analisti della banca di investimento svizzera UBS nell’ultimo rapporto sulla mobilità sostenibile. Diversa è l’analisi sui costi industriali, dove la situazione è molto diversa. Per valutarlo i responsabili di UBS hanno acquistato una Chevrolet Bolt (nella foto) per smontarla e verificarne i costi delle varie componenti, rilevando una spesa di produzione del sistema elettrico inferiore di 4.600 dollari al previsto. Un risultato positivo che, secondo gli studiosi, ha ancora ampio margine di miglioramento per il futuro grazie alla progressiva industrializzazione del settore. Dai rilevamenti effettuati, gli analisti UBS hanno concluso che per ogni Bolt venduta negli Stati Uniti a circa 30.000 dollari la General Motors perde circa 7.400 dollari. La stessa Tesla, con l'imminente Model 3 dovrebbe perderci 2800 dollari con le versioni base vendute a 35.000 e guadagnare con quelle più ricche ed accessoriate. La parità a livello finanziario per i costruttori, dunque, arriverà negli Stati Uniti nel 2025 quando i produttori riusciranno ad ottenere un margine di profitto del 5%. Il livello di pareggio americano, però, potrebbe essere anticipato al 2023 in Cina, dove l’industria dei modelli a zero emissioni sta crescendo velocemente. 

STIME IN CRESCITA - Gli analisti di UBS hanno anche rivisto le previsioni sul mercato dell’auto elettrica con stime delle vendite al rialzo. Nel 2021 le consegne di auto a batterie a livello mondiale dovrebbero raggiungere quota 3,1 milioni contro i 2,5 milioni stimati nel precedente rapporto. Incrementata del 50% la stima per il 2025, anno nel quale la quota dei modelli a zero emissioni dovrebbe raggiungere il 14% del totale per 14,2 milioni di unità complessive. Un contributo di rilievo alle vendite dovrebbe arrivare dall’Europa che dovrebbe elevare la quota di penetrazione del settore dall’attuale 1% al un sostanzioso 30% grazie anche alle norme più severe previste in termini di rilascio di inquinanti. Più contenuta la percentuale elettrica negli USA che dovrebbe fermarsi al 5%, sempre nel 2025. Tra le altre considerazione emerse dal rapporto UBS citiamo quella riguardante i fornitori. Gli analisti avvertono che l’avvento delle vetture a batterie potrebbe cambiare in modo sostanzioso la mappa dei fornitori considerato che il 56% delle componenti della Bolt è fornita da LG, azienda coreana che oggi ha una presenza marginale nel settore auto. 



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Ritratto di ConteBerengario
28 maggio 2017 - 12:42
Se poi ci aggiungiamo i vari regolamenti restrittivi per le auto tradizionali, ecco che in pochi anni la maggior parte delle elettriche sara' competitiva in molti mercati (per fortuna!).
Ritratto di Dirk
28 maggio 2017 - 12:58
Giapponesi avanti rispetto a tutti. Chi è indietro con questa tecnologia sarebbe opportuno che si desse una mossa altrimenti perderà ulteriore terreno.
Ritratto di CiccioBe
29 maggio 2017 - 12:13
Chevrolet e Tesla: due noti brand giapponesi! :P Ovviamente sono ironico: immagino ti riferisca in primis all'ibrido Toyota (ma anche Honda). Ciao
Ritratto di Dirk
29 maggio 2017 - 13:32
Infatti. Tesla è ancora troppo costosa e poco diffusa da noi come assistenza e per quello non l'ho citata. Un saluto.
Ritratto di Francesco Miceli
29 maggio 2017 - 17:51
VEDI FCA PER ESEMPIO, SE ENTRI IN UN CONCESSIONARIO APPUNTO FCA LE UNICHE AUTO CHE RIESCE A VENDERE SONO QUELLE A GASOLIO INDIETRO ANNI LUCE RISPETTO AL GIAPPONE, IMMETTENDO NEL MERCATO INQUINAMENTO UNA DITTA CONTROCORRENTE....
Ritratto di lucios
29 maggio 2017 - 22:57
4
Ma secondo voi, qual è la percentuale delle persone che acquistando un'auto pensa prima di tutto all'inquinamento?
Ritratto di Dirk
30 maggio 2017 - 22:29
0 % altrimenti certe motorizzazioni non avrebbero senso ma che alternative ci sarebbero a pari costo ed a pari modello/versione?? Nessuna. Chi fa molti chilometri all'anno non comprerà mai un auto ibrida figuriamoci elettrica pura.
Ritratto di otttoz
28 maggio 2017 - 16:25
è la strada da percorrere...chi ha il fotovoltaico di proprietà,poi,andrebbe ulteriormente agevolato!
Ritratto di gainfranco
28 maggio 2017 - 17:30
vedrete che i petrolieri lubrificheranno molto (e sapete quali elementi )per rinviare l'avvento delle elettriche
Ritratto di Tatra70
28 maggio 2017 - 18:01
Come spostare un problema. Con cosa la faremo l'energia elettrica necessaria? Come andremo a smaltire le batterie?
Ritratto di Dirk
28 maggio 2017 - 18:08
Concordo e la vera alternativa è l'idrogeno ma in attesa che si decidano con quella tecnologia, sempre che lo vogliano veramente ed ho qualche dubbio in merito, questo è un passo obbligato e dopotutto sempre meglio che il petrolio.
Ritratto di 66bradipo
28 maggio 2017 - 23:33
Innanzitutto di sera e nei weekend c'è una sovrapproduzione di energia elettrica (le centrali non vengono fermate e la richiesta diminuisce). Per cercare, estrarre, trasportare, raffinare il petrolio e trasportare e distribuire il carburante si consumano enormi quantità di energia e si produce sicuramente più inquinamento che smaltire le batterie o ricaricare le 'auto oltre all'inquinamento dovuto all'uso delle auto stesse. Il motore elettrico inoltre richiede meno manutenzione di quello a scoppio con ulteriore risparmio energetico, di materiali inquinanti e soldi degli automobilisti.
Ritratto di Zot27
29 maggio 2017 - 11:21
esatto , bravo
Ritratto di Zot27
29 maggio 2017 - 20:53
la risposta era a 66b.., risulta al momento indentata male
Ritratto di J-B
30 maggio 2017 - 13:41
1
Toyota Mirai...
Ritratto di Lo Stregone
29 maggio 2017 - 16:53
Ecco un settore sul quale in futuro si inventeranno nuove tasse per i cittadini da far pagare a peso d'oro, non ne usciremo mai.
Ritratto di federico p
30 maggio 2017 - 00:02
2
Come é giusto che sia un incremento delle elettriche nelle città porterà meno inquinamento,però i petrolieri non staranno certo a guardare visto che cina ed india hanno calato la loro domanda di petrolio,l'unica nota positiva per i petrolieri é stata elezione di Trunp, questo ha portato a due cose:la prima il calo della domanda e quindi prezzi minori e di conseguenza il famoso picco del petrolio ancora non si é raggiunto
Ritratto di maxxx666
30 maggio 2017 - 08:03
Studi di settore hanno dimostrato che nel ciclo di produzione e vita di un'auto elettrica si inquina quanto un'auto a combustibile fossile con l'unica differenza che l'inquinamento viene solo spostato fuori dalle città ma siccome viviamo su una sfera se sputo da una parte con abbastanza forza finisce che la saliva mi arriva in testa dall'altra. Parlate con un qualsiasi ingegnere ferrato in materia e vi spiegherà che l'elettrico non risolve proprio nulla così come è concepito oggi. Tanto per fare un esempio perfino i campi di pannelli solari producono inquinamento sotto forma di innalzamento della temperatura del suolo.
Ritratto di Mbutu
30 maggio 2017 - 16:16
Ci si poneva simile domanda in un altro articolo in cui si parlava di elettrico. Avresti qualche link a questi studi?
Ritratto di caronte
2 luglio 2017 - 22:14
L'elettrico non è ina soluzione che attrae molto i clienti e quindi si cercano modi per stimolare la vendita di queste auto.