TEMA D’ATTUALITÀ - Continua a essere un argomento controverso l’ipotesi di arrivare a autoveicoli che si autogovernano, spostandosi sulle strade senza il controllo dell’uomo (
nella foto il prototipo di Google,
qui per saperne di più). Della cosa si parla da tempo e l’evoluzione tecnologica ha portato a dire che la cosa non solo potrà essere possibile in futuro, ma sostanzialmente lo è già oggi. Ma non tutti sono d’accordo, a causa dei rischi per la sicurezza che tale soluzione comporterebbe.
INDICAZIONI PER GLI STATI - L’ultima presa di posizione in materia viene dagli Stati Uniti, niente meno che dalla NHTSA, l’agenzia federale che si occupa di sicurezza stradale. Pochi giorni fa l’agenzia ha emesso una sorta di decalogo in cui riassume alcuni i criteri che i legislatori dei vari Stati - competenti a legiferare in materia - dovranno includere nelle eventuali normative volte a autorizzare tali sperimentazioni.
TEST SOTTO CONTROLLO - L’NHTSA in sostanza non crede ancora che i tempi e le tecnologie siano maturi per parlare di veicoli “che si guidano da sé” ma condivide l’opportunità di procedere a test di ricerca. Affinché questi possano essere svolti secondo l’NHTSA è opportuno che vengano stabiliti luoghi e tempi dei test, con opportune regolamentazioni e limitazioni volte a evitare pericoli agli utenti della strada.
OBBLIGATORIA LA PRESENZA UMANA - In questa logica viene ritenuto indispensabile che il veicolo in questione possa essere rapidamente e facilmente portato in modalità manuale, oltre che essere dotato di appositi sistemi che avvisino dell’insorgere di eventuali problemi. Infine, la condizione probabilmente più importante: i test devono svolgersi sempre con la presenza di un tester appositamente abilitato a bordo del veicolo da sperimentare. In pratica, le direttive emanate dall’Agenzia federale per la sicurezza non sono uno stop alle prospettive del veicolo a guida indipendente, ma certamente ne delineano una prospettiva più remota.