BMW Serie 5: ecco com’è cambiata in più di mezzo secolo

Nel 1981 debutta la BMW Serie 5 di seconda generazione, che rimarrà sulla breccia fino alla fine del 1987, totalizzando più di 720.000 esemplari. In Sudafrica, invece, dov’era entrata in produzione due anni prima, continuerà a essere venduta fino al 1989. Pur ricalcando lo stile del modello precedente e al netto di ingombri che restano praticamente immutati, la carrozzeria appare più snella, grazie alla maggiore inclinazione del parabrezza e del lunotto. Tutti i motori sei cilindri a benzina ricevono l’iniezione elettronica, ma le novità più grandi sono il debutto della 524 td da 115 CV, primo modello a gasolio della casa, e della M5, nel look praticamente identica alla già generosa 535i, ma mossa da un più esuberante 3.5 da 286 CV.

Nel mirino della BMW Serie 5 di terza generazione, lanciata nel 1987 e rimasta in produzione fino alla metà del decennio successivo, c’è la Mercedes W124, nata nel 1984 e, dal 1993, commercializzata e conosciuta in tutto il mondo come Classe E. Per reggere il confronto su tutti i fronti con l’elegante e super tecnologica berlina di lusso della stella a tre punte, all’epoca regina incontrastata della sua categoria, nel disegnare la nuova vettura a Monaco di Baviera ripartono da un foglio bianco, prevedendo, a partire dal 1991, anche una carrozzeria station wagon e la trazione integrale. Più imponente del modello precedente, la nuova Serie 5 poggia sulla solida base meccanica della più grande Serie 7, mentre i motori sei cilindri a benzina con cui è equipaggiata vengono aggiornati con impianti di iniezione elettronica più moderni. La gamma dei propulsori a gasolio si amplia con la 525 td e la più grintosa 525 tds: quest’ultima, mossa da un sei cilindri da 143 CV, offre prestazioni insolitamente brillanti per una diesel, con una velocità massima di ben 207 km/h. Il motore della super sportiva M5, che guadagna 29 CV, toccando quota 315, con il restyling del 1992 viene ritoccato nella cilindrata: la nuova unità da 3,8 litri fornisce una potenza massima di 340 CV e regala accelerazioni brucianti, con uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di sei secondi.

Quella di quarta generazione, prodotta dal 1995 al 2003, è da molti considerata la migliore BMW Serie 5 di sempre. Dai primi schizzi all’approdo in catena di montaggio trascorrono ben 39 mesi: ne viene fuori un’auto che rasenta la perfezione, grazie a uno stile pulito e lineare che le conferisce un’eleganza senza tempo e a un livello d’eccellenza tecnica mai raggiunto prima. Basata sulla piattaforma della coeva Serie 7, monta motori benzina e diesel a sei cilindri (520i, 523i, 525i, 528i, 530i, 525 tds, 525d, 530d), benzina V8 (535i e 540i) e un “piccolo” quattro cilindri a gasolio (520d). Ai vertici della gamma c’è la M5, spinta da un V8 aspirato da cinque litri di cilindrata e 400 CV.

L’aspetto della BMW Serie 5 di quinta generazione, nata sotto la direzione stilistica di Chris Bangle, ha marcato un taglio netto con la tradizione. Meno aggraziata e molto più “barocca” in confronto alla progenitrice, rispetto alla quale vanta però una miglior distribuzione delle masse e un peso inferiore, questa vettura fa ancora parecchio discutere per il suo stile “di rottura”. Negli otto anni in cui rimane in produzione, dal 2003 al 2010, sotto il cofano trovano spazio motori a quattro, sei e otto cilindri, sia diesel sia benzina e con potenze tra i 163 e i 367 CV. La M5 adotta un raffinato e brutale V10 da ben 507 CV.

Con il modello di sesta generazione la BMW Serie 5 torna a forme più morbide e “pulite”. Lanciata nel 2010 e prodotta per i successivi sette anni, oltre a essere più lunga è anche più spaziosa della progenitrice, grazie a un incremento del passo di ben 8 centimetri. La scocca, alleggerita, è ora più rigida del 55%, a tutto vantaggio della sicurezza e del piacere di guida. Con l’adozione di uno o due turbocompressori, a seconda dei modelli, cresce la potenza dei motori a iniezione diretta di benzina sia a quattro e sei cilindri in linea sia V8, incluso quello biturbo da 560 CV della M5. Sono tutte turbo o biturbo anche le unità a gasolio.

Più aggressiva ed elegante nel look, la BMW Serie 5 di settima generazione, in vendita dal 2017, poggia su una nuova piattaforma di tipo modulare: derivata da quella della più grande Serie 7, rinuncia al carbonio ma ne mantiene gli altri materiali: magnesio, alluminio e acciaio. Ne deriva una maggior rigidità strutturale, a fronte di una diminuzione della massa complessiva del veicolo di circa 100 kg. Un’interessante novità riguarda il doppio rene frontale, i cui listelli possono ora aprirsi e chiudersi a seconda delle esigenze di raffreddamento del motore. Molto avanzata la tecnologia di bordo e quella relativa agli ausili elettronici alla guida, tra i quali figura la sterzata assistita in situazioni di pericolo e il mantenimento della corsia fino a una velocità di 210 km/h.