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Brasile, biometano dai rifiuti dei Mondiali

27 giugno 2014

Un Iveco appositamente modificato per andare a biometano raccoglie i rifiuti a Porto Alegre, ed è alimentato dall'energia ricavata dai rifiuti stessi.

Brasile, biometano dai rifiuti dei Mondiali
A PORTO ALEGRE - Ecosostenibilità anche per la ventesima edizione dei Campionati Mondiali di calcio: a Porto Alegre, una delle dodici città scelte per ospitare l'evento, i rifiuti organici sono infatti usati per la produzione di biometano, con cui alimentare il camion destinato alla raccolta dei rifiuti. Il progetto è realizzato da Sulgàs, azienda statale che cura la distribuzione e la vendita del metano in Brasile, in collaborazione con il Dipartimento di Polizia Urbana di Porto Alegre.
 
RACCOLTA DIFFERENZIATA - Secondo l'azienda brasiliana, l'iniziativa “porterà significativi benefici ambientali e rappresenta un passo avanti nei programmi di riciclo della compagnia”. Sembra quasi la chiusura di un cerchio: il biometano prodotto, infatti, è utilizzato da un veicolo destinato alla raccolta dei rifiuti, alimentato dall'energia ricavata dai rifiuti stessi. Tra i benefici collaterali, l'abbattimento delle emissioni di CO2 dovuto alla raccolta differenziata, necessaria per il processo produttivo.
 
UN PO' DI ITALIA AGLI OTTAVI - Viste le prestazioni dell'Italia pedatoria, non fa male ricordare a mo' di consolazione come il camion convertito a metano sia di provenienza Iveco: come sottolinea Dante Natali, responsabile dell'Osservatorio Federmetano, l'interesse per il biometano è elevato, dettato da motivi sia ambientali, sia economici. L'Iveco a metano per la raccolta dei rifiuti sarà presente per gli ottavi di finale: sarà spettatore ecologico di Germania-Algeria, in programma il prossimo 30 giugno.


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Ritratto di herm52
27 giugno 2014 - 18:21
Con quello che hanno fatto c- - -re i nostri giocatori di calcio ai mondiali sai quanto biometano si potrà produrre in Brasile?!!!!
Ritratto di onavli§46
27 giugno 2014 - 20:58
la nostra squadra Nazionale di calcio, avrebbero dovuta internarla in concimazione coatta all'interno, e trasportarla così sino in Italia. Forse così, si sarebbe contribuito sostanzialmente alla distruzione di veri e propri scarti con risultati ben più che tangibili.