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“Carbon footprint”, per capire davvero quanto inquinano le automobili

Pubblicato 10 novembre 2021

Sempre di più si parla di emissioni nel ciclo vita del veicolo per determinare quanta CO2 genera un auto dalla produzione, all’uso, fino allo smaltimento.

“Carbon footprint”, per capire davvero quanto inquinano le automobili

TU INQUINI, MA QUANTO INQUINI? - Inquinare è così facile che lo facciamo tutti, dal ciclista in gara, all’acciaieria, passando per la mucca che pascola. La questione vera è capire quanto si inquina e stabilire un metodo per paragonare l’inquinamento prodotto dalle varie fonti. Prima di tutto diciamo che qualsiasi attività che converta o usi energia produce un certo grado di inquinamento perché, anche senza emissioni di sostanze inquinanti, le perdite di energia connesse all’attività stessa equivalgono a emissioni di CO2. Un breve inciso per dire che gli inquinanti sono di tanti tipi ma l’attenzione è qui focalizzata sui cosiddetti climalteranti o gas serra perché, trattenendo il calore nell’atmosfera, sono in grado di mutare il clima. Fra questi si prende come riferimento l’anidride carbonica perché è quella che viene emessa in maggiore quantità; l’effetto degli altri gas serra - come il metano, l’ossido nitroso NO2 e gli HFC usati nei condizionatori - viene quindi espresso in confronto alla CO2.


> Nel grafico qui sopra un confronto delle emissioni di CO2 nel ciclo di vita dei vari tipi di veicoli. Per quelli elettrici incide molto il modo in cui viene prodotta l'energia che li alimenta.

UNA VITA DI EMISSIONI - Riprendendo il concetto delle attività che generano emissioni di CO2 si capisce subito che un veicolo emette direttamente allo scarico durante il suo uso e indirettamente quando viene costruito. Stampare le lamiere, fondere monoblocchi e alberi motore e poi saldare, avvitare, verniciare sono tutte attività con un’emissione diretta o indiretta di CO2. Lo stesso si può dire per una riparazione e per lo smaltimento a fine vita: tutte queste voci, insieme a quanto esce dallo scarico, danno le emissioni nel ciclo vita del veicolo. In tutto questo, per essere precisi, occorre inserire anche l’anidride carbonica emessa durante la produzione del carburante. Nel caso di gasolio e benzina avremo la CO2 emessa per l’estrazione del petrolio, il trasporto alle raffinerie, la raffinazione e poi l’ulteriore distribuzione alle stazioni di servizio. Anche la produzione dell’elettricità, il carburante delle auto elettriche, non è “gratis”: una centrale a combustibile fossile - carbone, gasolio, gas - ha un suo scarico e quindi emette direttamente mentre l’uso delle rinnovabili ha emissioni reali nulle ed emissioni indirette bassissime. Il trasporto dell’energia elettrica ha anch’esso delle perdite - si parla di circa il 5% - e quindi delle emissioni indirette.

ANALOGIE E DIFFERENZE - La “carbon footprint” è la somma di queste componenti e si capisce subito che non può mai essere zero: anche il ciclista che pedala non converte al 100% l’energia che deriva dal cibo e quindi ha emissioni indirette. Da queste considerazioni si capisce subito che dire che un veicolo elettrico ha emissioni zero è inesatto perché, come gli altri veicoli, la sua costruzione, gestione e smaltimento genera emissioni. L’energia elettrica è invece, da questo punto di vista, molto diversa rispetto agli altri combustibili dato che invece di essere estratta viene creata con processi che possono essere anche a bassissime emissioni come nel caso dell’eolico, del fotovoltaico e del geotermico. La “carbon footprint” di un veicolo è quindi una specie di puzzle che comprende varie tessere la cui “grandezza” è molto variabile. Le elettriche emettono molta CO2 durante la produzione a causa principalmente delle batterie, molto grandi e impegnative da produrre, ma il loro uso su strada emette pochissimo perché il loro powertrain ha un rendimento molto alto e lo scarico, semplicemente non c’è.


> Nello schema qui sopra: per ottenere 13 unità di energia utile al movimento di un veicolo elettrico (a sinistra) c’è bisogno di 18 unità di energia elettrica, con un rendimento molto alto. L’auto con motore termico ha invece bisogno di 100 unità di energia primaria. Questi rendimenti sono "well-to-wheel", ossia dalla sorgente energetica alle ruote del veicolo, e tengono conto dei vari passaggi intermedi.

DIPENDE DAL MIX - Questo rendimento superiore è sempre vero - così come l’alto rendimento della trasmissione dell’elettricità - mentre le emissioni collegate alla produzione dell’elettricità sono estremamente variabili. Pensiamo ai Paesi con molte centrali a carbone: le ingenti emissioni del loro mix produttivo dell’elettricità (carbone, gas, rinnovabili) vanificano in buona parte (o annullano del tutto) il risparmio di CO2 delle auto elettriche. Una variabilità così grande incide molto sull’impronta del carbonio delle auto elettriche ma, a differenza dei giacimenti di petrolio, le energie rinnovabili possono però essere prodotte un po’ ovunque. Ritornando ai gas serra notiamo che i veicoli a metano emettono poca CO2 allo scarico, ma il loro combustibile è un climalterante ancor più “efficace” dell’anidride carbonica e quindi il loro bilancio emissivo non è buono come si potrebbe pensare. In conclusione la “carbon footprint” è l’unico modo per valutare con una certa precisione le emissioni totali dei veicoli, siano essi convenzionali o elettrici, perché misurare quel che esce dallo scarico - che può valere anche zero - è solo una parte della storia.



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Ritratto di Vadocomeundiavolo
11 novembre 2021 - 12:09
Chi sa quanta co2 emette ogni maratona ? O un giro d’Italia.
Ritratto di napecarco
11 novembre 2021 - 12:25
certo, è questo il problema, dovremmo sapere cosa comportano tutte le nostre attività e poi fare delle scelte
Ritratto di Giuliano Della Rovere
11 novembre 2021 - 13:22
Una società britannica specializzata in consulenze ambientali, Carbonfootprint, ha sul proprio sito un calcolatore per stimare la propria “impronta ecologica” sul pianeta. La cosa interessante è vedere quante informazioni servono per ottenere il risultato. L'impronta media degli Italiani è 5.27 tonnellate di CO2
Ritratto di napecarco
11 novembre 2021 - 19:46
appunto, più o meno sappiamo quanto consumiamo, più o meno sappiamo quanta disponibilità ha il pianeta, il resto è etica (e istinto di sopravvivenza, che è un po' meno etico)...
Ritratto di Alvolantino
11 novembre 2021 - 13:23
Dimostrazione che le auto termiche andrebbero abolite già tra qualche anno, l'elettrico é l'unica soluzione oltre che molto più efficiente.
Ritratto di Turbostar48
11 novembre 2021 - 14:29
@Alvolantino mutati che non capisci nulla, vai ha giocare con la tua Peg Perego caro bambino.
Ritratto di Cancello92
11 novembre 2021 - 15:28
Il problema è sempre il solito, chi paga? l'auto, la colonnina, le batterie nuove (se serviranno )
Ritratto di nialex
11 novembre 2021 - 16:38
ma dai stiamo massacrando le auto quando il 9% di inquinamento è dovuto alle auto il 7% al trasporto di cose e il 38% al riscaldamento degli ambienti. Solo oggi ci siamo accorti di questo e ci sono incentivi veri per migliorare impatto degli edifici. Ma ancora non si fa niente per spostare il trasporto merci su rotaia che è nella maggior parte dei casi è già elettrica e non ha bisogno di inquinanti e pesanti batterie
Ritratto di Giuliano Della Rovere
11 novembre 2021 - 18:45
Benaltrismo. Non c'è un settore che non abbia obiettivi di riduzione nel medio lungo termine. Previsti perfino additivi per mangimi per far fare meno rutti al metano alle mucche! Ma i trasporti, che sono un settore in aumento, li lasciamo per ultimi?
Ritratto di Meandro78
11 novembre 2021 - 17:30
Il mononeurone è sempre più in affanno...
Ritratto di Francesco Pinzi
11 novembre 2021 - 16:44
Parlare solo di CO2 mi pare al quanto limitante, come se fosse l'unico problema. Vorrei che si contassero tutti gli pneumatici finora fatti sparire sotto terra e le varie plastiche, oli e chi più ne ha più ne metta. Ora sarà il turno delle batterie. La cosa che mi fa specie è far credere che cambiare l'auto sia la sola via d'uscita. Sì, la noleggi e dopo tre anni la cambi. A livello ambientale è proprio il principio sbagliato.
Ritratto di Meandro78
11 novembre 2021 - 17:31
Deve a chi produce auto
Ritratto di gianno
12 novembre 2021 - 09:29
quindi alla fine, a parte le auto elettriche caricate con energia rinnovabile la bistrattata diesel è la meno impattante. Come al solito la politica non ci ha capito nulla insomma
Ritratto di gianno
12 novembre 2021 - 09:33
Che poi sulle aut elettriche tesla ci dovrebbero caricare pure i viaggi spaziali che fa Musk coi soldi che gli danno e magari esce che inquina più di un diesel anni 80
Ritratto di CR1
14 novembre 2021 - 06:21
lanciamo 4416 bombe atomiche una su ogni città del mondo con più di 150.000 abitanti (non climalteranti) e si risolve il problema . Ma chi ha fatto sta seria ricerca secondo ODIA i ciclisti in strada
Ritratto di CR1
14 novembre 2021 - 06:37
comunque sia ci si scorda il motivo per cui ci sono i blocchi del traffico in inverno nelle nostre città , inquinamento da pm monossido no2 ecc , cose che hanno reso noi tutti sensibili alla questione inquinamento , cose che hanno reso indispensabili alle amministrazioni comunali chiudere il traffico . se le auto fossero elettriche questo problema del blocco scadrebbe , e dovremmo passare al blocco caldaie a metano che è climalterantissimo ma ce lo stan vendendo a tonnellate perchè ci stra-guadagnano e daran a noi ancor una volta la colpa
Ritratto di CR1
14 novembre 2021 - 06:47
aggiungo che in Italia con tanto mare le rinnovabili tipo eolico galleggiante NON impossibile NON va bene perché una volta fatto NON andrebbe alimentato da alcun combustibile . e chi guadagnerebbe dopo????