LA RETE - Secondo l’Unione Petrolifera, l’associazione delle aziende italiane che si occupano della raffinazione e della distribuzione dei prodotti petroliferi, in Italia al primo gennaio 2016 c’erano circa 21.000 distributori di carburanti per autotrazione. Ciò significa che rispetto al 2007, quando gli impianti censiti erano 22.239, c’è stata una riduzione del 5,6%. Da notare che al 1° gennaio 2015 gli impianti erano 21.300, a conferma che la riduzione è progressiva.
COMPAGNIE IN CALO - All’argomento della distribuzione dei carburanti ha dedicato uno studio l’Osservatorio di Autopromotec, la rassegna bolognese dedicata al mondo dell’aftermarket e dei servizi del settore automotive. Dall’analisi risulta che oltre alla tendenza alla riduzione è in atto anche una modifica della struttura. Lo testimonia la diminuzione degli impianti di proprietà delle compagnie petrolifere, scesi del 13,5%, anche se restano comunque i più numerosi (50,5% del totale). Ancora di più sono diminuiti (del 20,3%) quelli di operatori indipendenti (il 33% della rete) che hanno contratti di fornitura con le compagnie petrolifere e di queste ultime espongono le insegne.
I CAMBIAMENTI - Ma il cambiamento probabilmente più significativo è il forte aumento degli impianti “no logo”, detti anche “pompe bianche”, e cioè i distributori che non espongono insegne di compagnie petrolifere ma soltanto quelle delle proprie aziende. Gli impianti di questo tipo sono aumentati del 183,3% arrivando a essere circa 2.500. Quest’ultimo fenomeno, conseguenza del processo di liberalizzazione del settore, è rilevante perché notoriamente le “pompe bianche” praticano prezzi inferiori a quelli dei distributori tradizionali.