GRANDE SORPRESA - Con una intervista al settimanale Der Spiegel, il 77enne Ferdinand Piech, presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo Volkswagen, e massimo rappresentante della famiglia Porsche-Piech azionista al 53%, ha voluto pubblicamente prendere le distanze dall’amministratore delegato del gruppo, Martin Winterkorn, con cui ha collaborato strettamente per molti anni. Proprio per questa lunga sintonia operativa la cosa è stata una bomba negli ambienti economici tedeschi e più in generale nel mondo dell’automobile. Piech ha parlato degli avvicendamenti ai vertici che la società deve affrontare per il 2017. Lo ha fatto dicendo che sta cercando di avere le persone giuste sia a capo dell’organismo di sorveglianza (cioè al suo posto attuale) che al vertice dell’organismo di gestione (cioè nella carica Winterkorn).
CANDIDATI IN AZIENDA - Piech ha negato di avere in mente di portare alla presidenza del consiglio di sorveglianza sua moglie Ursula, che attualmente è uno dei membri del consiglio di sorveglianza ma che “non farà di più”, sono le parole di Piech riportate da Der Spiegel. Piech ha anche aggiunto che i nomi si sapranno solo poco prima della sua uscita dalla società (nel 2017) e che i candidati sono già nell’azienda, e che le due posizioni dovrebbero essere occupate da tecnici. In questo contesto, a proposito di Winterkorn - che fino a poco tempo fa era dato come successore di Piech alla presidenza del consiglio di sorveglianza, secondo Der Spiegel Piech ha detto: «Sono distante da Winterkorn». E la cosa va ad aggiungersi a una sibillina risposta che lo stesso Piech aveva dato a marzo alla domanda se vedeva il gruppo sulla buona strada: «Non proprio» era stata la risposta.
USA E LOW COST - Sempre secondo Der Spiegel l’operato di Winterkorn ultimamente sarebbe stato contestato dal consiglio di sorveglianza, e la rivista fa il nome del fratello di Ferdinand Piech, Hans Michel, anch’egli membro del consiglio, come principale contestatore di Winterkorn. Lo stesso articolo spiega che il dissenso si baserebbe su due elementi: gli insuccessi del marchio Volkswagen sul mercato statunitense, dove è stato investito 1 miliardo di dollari nella fabbrica di Chattanooga largamente sotto utilizzata, e i ritardi nel progetto di un modello low cost, in valutazione da tempo ma su cui non vengono prese decisioni.
NO COMMENT - Da parte del gruppo Volkswagen, né dell’ufficio stampe di Ferdinand Piech, ci sono stati commenti su quanto riportato da Der Spiegel. Da parte degli analisti invece sono subito arrivate le valutazioni che indicano i Winterkorn un capo indebolito.
Aggiornamento del 12 aprile 2015 ore 18:00
Dopo le critiche di Ferdinand Piech a Martin Winterkorn, un altro membro altrettanto importante della famiglia azionista, Wolfgang Porsche, anch’egli membro del Consiglio di sorveglianza della Volkswagen, ha dichiarato all'agenzia Reuters che quanto detto da Piech non riflette l’opinione della famiglia Porsche-Piech. La quale, come avvenuto in precedenti occasioni, si dimostra non sempre d'accordo sulle decisioni che riguardano il loro business. Dalla parte di Winterkorn si sono schierati apertamente anche i potenti rappresentanti dei sindacati e quelli dello stato della Bassa Sassonia, che siedono nel consiglio di sorveglianza del Gruppo.