LA CINA MOSTRA I MUSCOLI - Si è svolta ieri 23 ottobre l’inaugurazione del Hong Kong-Zhuhai-Macao, il nuovo ponte che collega tre delle principali città costiere della Cina, Hong Kong, Macao e Zhuhai. Le risorse finanziarie impiegate per la sua costruzione raggiungono cifre da capogiro, l’equivalente di 17,5 miliardi di euro. Si tratta di un’opera infrastrutturale di proporzioni colossali: lungo 55 km, si inabissa per circa 7 km in un tratto di passaggio delle navi mercantili, e attraversa per 30 km il delta del fiume delle Perle. Anche grazie al tunnel sottomarino, Per raggiungere Hong Kong dalla città di Zhuhai saranno sufficienti 30 minuti di viaggio in automobile, a fronte di quattro ore necessarie prima della sua realizzazione.
I VEICOLI PAGHERANNO UN PEDAGGIO - Per transitare sul nuovo ponte occorrerà un permesso che verrà accordato sulla base del traffico giornaliero rilevato nella baia. Inizialmente era previsto un flusso di circa 9200 veicoli al giorno ma, l’allungamento delle tempistiche di realizzazione e la contestuale costruzione di ulteriori arterie stradali nelle zone circostanti, hanno indotto i tecnici a rivedere le stime al ribasso. Il governo cinese ha stimato che la realizzazione di questa grande opera possa apportare un incremento economico dell’equivalente di circa 1.200 miliardi di euro all’anno, di cui 75 milioni di euro di ricavo solo dai pedaggi.
TANTE LE POLEMICHE - Non sono mancate le polemiche, a tratti particolarmente aspre, contro il governo per le tempistiche, le modalità e le procedure adottate per la realizzazione della grande opera. Se da una parte vi sono le stime ottimistiche sull’impatto economico che il nuovo ponte avrà sull’economia, dall’altra si deve tener conto della sua sostenibilità, dei costi elevatissimi di manutenzione, dell’impatto ambientale che ha avuto e che avrà sulla fauna marina, in prossimità del tunnel. Il Governo, inoltre, è stato aspramente criticato per le precarie condizioni dei lavoratori: si stimano almeno venti morti per incidenti sul lavoro.