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Compie 120 anni il simbolo della Michelin

12 luglio 2018

Il celebre emblema dell'azienda francese, disegnato nel 1898 dal fumettista O’Galop, è stato eletto nel 2000 miglior logo di tutti i tempi.

Compie 120 anni il simbolo della Michelin

POCHI COME LUI - Meglio noto come Omino Michelin, il pupazzo con forme umane Bibendum è associato, anche dai meno esperti, al costruttore francese di pneumatici. Sono poche infatti le aziende a poter vantare un emblema così riconoscibile, diventato al pari di altri celebri loghi (la virgola della Nike, la M stilizzata di McDonald's) un vero e proprio biglietto da visita. Nel caso della Michelin ciò è ancor più degno di nota, considerando che Bibendum è stato disegnato per la prima nel 1898 e quest'anno “compie” 120 anni, durante i quali il costruttore francese lo ha aggiornato varie volte: all'inizio Bibendum aveva monocolo, sigaro, anello e gemelli, ad espressione di una certa classe sociale (l'unica che ad inizio '900 poteva acquistare le costose automobili), ma con il passare degli anni si è più “avvicinato” alle persone comuni.

CITA ORAZIO - L'idea originale alla base di Bibendum sarebbe venuta a Édouard Michelin, fondatore dell'azienda omonima, che secondo i racconti dell'epoca avrebbe immaginato un pupazzo con sembianze umane guardando una pila di pneumatici. L'idea viene affiata al fumettista Marius Rossillon, conosciuto con il nome d’arte O’Galop, che disegna il pupazzo nel 1898 e lo rende protagonista di un manifesto pubblicitario in cui viene citato un brano in latino del poeta Orazio, Nunc est Bibendum” (“Adesso bisogna bere”), per dire che il pneumatico del costruttore francese si “beve” l'ostacolo. Nei primi anni di “carriera” Bibendum appare in manifesti pubblicitari di altri artisti, prima di essere “standardizzato” negli Anni '20 del 1900: lo studio grafico della Michelin decide infatti il numero di pneumatici da disegnare per il corpo e ne definisce la forme precise, così da rendere Bibendum uguale in tutti i manifesti.

DAL 2000 È TRIDIMENSIONALE - Bibendum diventa famoso anno dopo anno e si trasforma nel “volto” dell'azienda visto che è sorridente, protettivo e dà l'impressione di poter risolvere ogni problema. Un altro momento fondamentale nella lunga “carriera” di Bibendum va datato nel 2000, quando una giuria di esperti interpellata dall'autorevole quotidiano Financial Times lo elegge il miglior logo di tutti i tempi. Nello stesso anno assume una forma tridimensionale, del tutto simile a quella odierna, che prevede una figura più magra ad atletica (nella foto in alto), dunque più al passo con i tempi.



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Ritratto di Alfa1967
12 luglio 2018 - 15:44
Riconoscibile ovunque
Ritratto di bravehearth
12 luglio 2018 - 16:47
somiglia a un mio collega :-))))