INDAGINI DIFFICILI - La Guardia di Finanza è intervenuta questa mattina per sequestrare documenti utili ai fini dall'indagine sul ponte Morandi di Genova, crollato martedì 14 agosto causando la morte di 43 persone (qui per saperne di più). Le perquisizioni sono state ordinate dal procuratore Francesco Cozzi, stando a quanto riferisce il quotidiano La Repubblica, che ha mandato le Fiamme Gialle nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova; nel quartier generale del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta; e negli uffici della Spea Engineering, una società del gruppo Atlantia (di cui fa parte anche Autostrade per l'Italia) che si occupa di ingegneria delle infrastrutture. Il materiale sequestrato potrebbe rivelarsi utile per la difficile indagine che dovrà accertare le responsabilità del crollo.
MANUTENZIONI IN CALO - La notizia delle perquisizioni arriva pochi giorni dopo che Autostrade per l'Italia ha pubblicato online il contratto di gestione delle autostrade, nel quale è presente il rendiconto economico sulle tratte che ha in concessione, fra cui proprio il tratto della A10 dove si trova il ponte Morandi. Il documento è sempre stato custodito con segretezza (ma era comunque a disposizione del Governo), perché secondo Autostrade per l'Italia avrebbe potuto favorire la concorrenza nel caso fosse ridiscussa la concessione dei tratti autostradali. Autostrade per l'Italia dice di averlo pubblicato nell'ottica della trasparenza. Dai documenti non emergono rivelazioni “scottanti”, se non che la società prevede di spendere per la manutenzione ordinaria delle “sue” autostrade circa 290 milioni di euro l’anno tra il 2013 e il 2038. Autostrade per l'Italia ha reso noti questi documenti prima che lo facesse il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Toninelli, che nel corso della sua udienza in Parlamento di lunedì 27 agosto ha sottolineato che recentemente sono diminuiti gli investimenti in manutenzione da parte delle società che detengono le concessioni. Toninelli e il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, intendono penalizzare Autostrade per l'Italia revocandole la concessione, che a quel punto tornerebbe in mani pubbliche.
DEMOLIZIONE NON URGENTE - Nel frattempo gli esperti si interrogano su come abbattere i tronconi rimanenti del ponte, che vanno demoliti in quanto pericolanti. Il Sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti Rixi ha spiegato che i lavori potrebbero iniziare nei primi giorni di settembre, ma il procuratore di Genova non intende mette fretta e invita alla calma. “Se mi dicono che c'è un rischio per l'incolumità pubblica allora d'accordo - ha raccontato al Corriere della Sera -. Il tempo che ci prenderemo deve essere un tempo utile, ricco, sensato. Ma non possiamo pensare di prendere decisioni sulla base del ripristino della viabilità”. La situazione quindi va ancora definita, sebbene ci sia già qualcuno che pensa già alla ricostruzione: è il celebre architetto genovese Renzo Piano, che proprio ieri ha regalato al Governatore della Liguria Toti il progetto con relativo plastico di un nuovo ponte, con 43 steli luminosi a ricordare le vittime. Costruirlo però non sarà semplice, visto che i piloni di sostegno del ponte poggiano dove oggi si trovano edifici.