FINE INGLORIOSA - C’era da temerlo ed è avvenuto. Al termine di una lunga vicenda in cui le sorprese e le furbate si sono susseguite per mesi, alla fine il nome De Tomaso (nella foto la Guarà degli Anni 90) è finito nelle mani della società d’investimenti Ideal, cinese. Bisogna dire che l’ipotesi si era temuta perché l’offerta della Ideal Venture non conteneva un progetto industriale.
IMPORTANZA SOLO AL MARCHIO - In pratica ai nuovi proprietari cinesi (ma con sede legale alle Isole Vergini) interessa soltanto il marchio. Che cosa se ne farà sarà ora il tempo a dirlo, ma certamente all’orizzonte non si vedono attività che possano dare lavoro ai circa 800 addetti che sono in ballo. Si tratterà di vedere se la Ideal Venture vorrà rilanciare l’attività di design, e dove, o se avrà altri progetti. E anche per questi vale l’interrogativo: dove?
VITTORIA CON FUGA - Va ricordato che la vicenda De Tomaso è costellata di episodi negativi. Anche senza farne la storia dopo l’inizio delle difficoltà, basta andare indietro di un mese, quando c’è stata la prima asta indetta dal giudice fallimentare per cedere la società. Oltre ai cinesi della Ideal Venture aveva partecipato anche la società svizzera L3, che grazie appunto al loro progetto industriale avevano vinto la gara accendendo un barlume di speranza. Senonché poi la L3 si è volatilizzata, non ha versato quanto si era impegnata a versare, e i suoi rappresentanti sono spariti. Per il giudice non c’è stata altra possibilità che indire un’altra gara, e questa volta i cinesi l’hanno avuta facile. C’è stata anche la partecipazione di un gruppo italiano, la EOS, ma la sua offerta è stata leggermente inferiore (1 milione).
UNA GRANDE STORIA - Tutto ciò dopo una bella storia avviata nel 1959 a Modena da Alejandro De Tomaso, intraprendente pilota argentino che dopo alcuni anni di attività agonistica al volante soprattutto delle Osca dei fratelli Maserati avviò la sua attività costruttiva fondando appunto la DeTomaso Automobili. La casa si dedicò alla produzione di GT sportive di notevole fascino, sviluppando anche una ampia attività sportiva arrivata sino alla Formula 1.
LA FASE FINALE - Nel corso degli Anni De Tomaso acquisì anche altri marchi, tra cui le carrozzerie Ghia e Vignale e le case automobilistiche Maserati e Innocenti, oltre a quelle motociclistiche Benelli, Moto Guzzi e MotoBi. Alejandro De Tomaso nel 1993 fu colpito da ictus e dovette abbandonare l’attività imprenditoriale. Nel 2003 De Tomaso morì e cominciò una lunga agonia per la casa automobilistica con il suo nome. La DeTomaso fu messa in liquidazione ma per più tentativi non trovò acquirenti, sino a che nel 2009 fu rilevata dal gruppo Innovation Auto Industry di Gian Mario Rossignolo, poi fallito con rinvio a giudizio di Gian Mario Rossignolo per bancarotta fraudolenta.