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Fallimento Bertone: c’è chi vuole comprare?

14 luglio 2014

Il Tribunale di Torino ha sancito il fallimento della Bertone Stile. Ora si spera che ci siano delle offerte concrete per l’acquisto.

Fallimento Bertone: c’è chi vuole comprare?
FINE DI UN CALVARIO - Nei giorni scorsi il Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di concordato avanzata dagli amministratori della Bertone Stile, considerando non sufficienti le ipotesi di rilancio su cui si basava l’istanza. Con ciò i giudici hanno sancito il fallimento dell’azienda, nominando curatore fallimentare il dottor Filiberto Ferrari Loranzi.
 
LE SPERANZE SINDACALI - Da parte dei rappresentanti sindacali ci sono state dichiarazioni che colgono nel fallimento un elemento di chiarezza nell’intricata vicenda che da un paio d’anni ha il gruppo Bertone come protagonista; e da questa chiarezza sperano che salti fuori un acquirente credibile. La necessità di chiarezza è legata al fatto che di società con il nome Bertone ce ne sono diverse (senza contare le carrozzerie ex Bertone acquistate cinque anni fa dalla Fiat e oggi sede della produzione delle Maserati Ghibli e Quattroporte).
 
CHI FALLISCE - A essere stata dichiarata fallita è la Bertone Stile, a cui fanno capo un po’ meno di cento dipendenti, tutti esperti nella progettazione, nello sviluppo, e nella realizzazione di prototipi di stile. Questa società però non è la proprietaria del marchio Bertone, celeberrimo e di grande prestigio. Titolare del marchio è la Bertone Cento, che appartiene per il 50% alla vedova di Nuccio Bertone e per la restante metà al manager Marco Filippa (che fino al fallimento era anche l’amministratore delegato della Bertone Stile).
 
UN NOME, TANTE REALTÀ - Oltre alle due “Bertone” citate, ci sono poi la Tedi, la Bertone ICT (informatica), la Bertone Glass (vetri) e la Bertone R&D. E pochi mesi fa, è stata staccata dal gruppo la società Bertone Design, ceduta a un gruppo di manager e designer che vi lavoravano. La Bertone Design fornisce servizi di progettazione in ogni campo meno che in quello automotive, rimasto alla Bertone Stile. 
 
TANTE VOCI, POCA CONCRETEZZA - Con l’aggravarsi della situazione erano state accreditate alcune manifestazioni d’interesse da parte di aspiranti acquirenti, ma non c’è mai stata chiarezza sulla loro identità e sulla consistenza delle offerte. In particolare è stato scritto di cordate cinesi e turche intenzionate all’acquisto. Non è però mai stato chiaro che cosa queste realtà sarebbero state interessate a comprare: tutto? La Bertone Stile? Il marchio? Di fronte alla ipotesi di una vendita del solo marchio Lilli Bertone, vedova di Nuccio Bertone, ha sempre rifiutato, sostenendo che si preoccupava dei dipendenti della Bertone Stile. Per quanto riguarda gli ipotizzati acquirenti è stato più volte paventato che in sostanza mirassero ad arrivare al fallimento per poter comprare a un prezzo più basso. Prezzo che peraltro non è facile stabilire. Si comprende così il ragionamento dei sindacati che vedono nel fallimento un modo per vederci chiaro e far venire allo scoperto i potenziali acquirenti veramente interessati. Soprattutto perché è soltanto in presenza di offerte credibili che la legge consente la concessione della cassa integrazione ai lavoratori, in quanto per le maestranze delle società fallite non è possibile accedere al trattamento. 
 
RISCHIO VENDITA SOLO DEL MARCHIO - Ma se è innegabile questo aspetto di chiarezza implicito nel fallimento della Bertone Stile, non si può neanche ignorare che il marchio è fuori dal fallimento, appartenendo alla Bertone Cento, quindi alla vedova Bertone e a Marco Filippa. E anche se le competenze professionali dei dipendenti della Bertone Stile possono far gola, non ci sono dubbi che il boccone più prelibato è appunto il marchio. Insomma, il rischio è che con il fallimento la proprietà non abbia ostacoli né remore a vendere il marchio da solo (senza alcun beneficio per l’azienda dichiarata fallita e per i suoi dipendenti), lasciando cioè l’azienda di stile a un destino incertissimo. Sarà nelle prossime settimane che si vedranno brillare le varie carte.


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Ritratto di Mattia Bertero
14 luglio 2014 - 19:56
3
Uno dei pilasti del design automobilistico italiano è andato distrutto. Spero che il futuro compratore, se mai c'è ne sarà uno, sia un italiano altrimenti in caso contrario sarebbe l'ennesimo marchio nostrano finito in mani straniere!!! Cosa c'è adesso di VERAMENTE italiano che ci è rimasto?
Ritratto di lucios
14 luglio 2014 - 22:59
4
......peccato!
Ritratto di Willy2000
14 luglio 2014 - 23:06
Se anche se si dovesse trovare un compratore difficilmente tornerebbe a essere il marchio che era prima e quindi un altro pezzo d'Italia se ne è andato.
Ritratto di Robx58
14 luglio 2014 - 23:49
13
pian pianino finisce, Bertone uno dei nostri Marchi più nobili più famosi più creativi che fine farà?
Ritratto di Highway_To_Hell
15 luglio 2014 - 09:42
il design e lo stile italiano, l'unica cosa è sperare che non faccia la fine di giugiaro...
Ritratto di Sprint105
15 luglio 2014 - 11:31
Speriamo che qualcuno salvi il bellissimo museo, per esempio la regione Piemonte, e che la collezione non vada dispersa. Già qualche pezzo è andato, purtroppo, perduto
Ritratto di monodrone
15 luglio 2014 - 14:11
nulla di più semplice: organizziamo un gruppo di acquisto. 500 euro a testa fra tutti i blogger e lettori di al volante e il gioco è fatto! chissà le riunioni dirigenziali con 50.000 soci....
Ritratto di emaskibl
15 luglio 2014 - 15:05
Purtroppo tutti hanno sempre aspirato a possedere un pezzo d'Italia, Napoleone in primis. Speriamo che almeno questo frammento di storia del nostro paese, che é la Bertone, rimanga a noi e non vada ad alimentare l'orgoglio di un'altra nazione.
Ritratto di davenport
15 luglio 2014 - 15:29
Certo è una grande tristezza vedere sparire un'altro marchio della storia automobilistica Italiana, mi vien da ridere a pensare che il gruppo VW ha investito milioni e milioni di € nel centro design della Skoda, poi si è visto ( su questo forum) cosa sono stati capaci di "partorire", è quasi impensabile che non si siano trovati rimedi per non lasciare morire questo marchio
Ritratto di miguelduck
15 luglio 2014 - 17:05
Una bellissima storia italiana che purtroppo è giunta al termine. Mi spiace ma non la comprerà mai nessuna e forse è meglio così se poi ci si deve ridurre a fare auto sempre più uguali una all'altra.
Ritratto di marcoalfredo
15 luglio 2014 - 17:26
L'Italia non se ne va, sono gli italiani che non sanno più governare i processi e imporre le proprie capacità, forse non ci sono più le capacità e le attuali generazioni, così compiante, in realtà sanno solo dissipare e dilapidare quanto la o le generazioni precedenti avevano costruito. Nel caso specifico della Bertone Stile, si tratta di uno spacchettamento, non del marchio che va a sparire, vediamo se la VW che tanto vende in Italia ed è così sponsorizzata dalla FIOM e apprezzata da tanti italiani manifesterà al riguardo qualche interesse concreto.
Ritratto di Zebedeo
20 luglio 2014 - 22:34
Dopo la scomparsa di Nuccio Bertone il gruppo è stato gestito da persone con scarsissima competenza. I risultati purtroppo sono stati una catena di fallimenti e bancarotte fraudolenti a seguito di sentenze del Tribunale di Torino.