La Ferrari ha annunciato i risultati al terzo trimestre 2022 che hanno visto una crescita robusta di quasi tutti i principali indicatori. In questo periodo la casa di Maranello ha consegnato 3.188 auto, registrando un aumento del 15,9% rispetto allo stesso periodo del precedente anno (cioè 438 auto in più), mentre nei primi nove mesi del 2022 il totale delle auto consegnate è 9.894. I ricavi netti, supportati dall’incremento dei volumi, sono stati pari a 1,25 miliardi di euro, in crescita del 18,7%.
Numeri resi possibili da una gamma di modelli articolata, che nel trimestre in questione comprendeva dieci modelli, di cui sette con motore a combustione interna (ICE) e tre con powertrain ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente l’81% e il 19% delle consegne totali. L’aumento delle consegne durante il trimestre è stato trainato dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione. La Portofino M e la famiglia F8 hanno contribuito a sostenere la crescita, parzialmente compensate dal calo della famiglia SF90.
Per quanto riguarda la distribuzione delle consegne, la regione EMEA è rimasta pressoché invariata, le Americhe hanno registrato un aumento del 28,2%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan sono cresciute del 73,1%, in linea con la forte domanda, e la regione dell’APAC ha riportato un incremento del 15,2%.
Nel terzo trimestre 2022, sul totale dei ricavi hanno contribuito a generare le ottime performance i ricavi il settore automobili e parti di ricambio, che sono stati pari a 1,057 miliardi di euro (in crescita del 19,6% o 14,0% a cambi costanti), grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni. La contrazione dei ricavi dei motori, pari a euro 41 milioni, in calo del 25,3%, riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto, che avverrà nel 2023.
L’aumento del 29,7% (+21,6% a cambi costanti) di ricavi derivanti da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio, pari a 123 milioni di euro, è attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività lifestyle, in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni.
Se la redditività ha tratto beneficio dall’aumento dei volumi di vendita e dei ricavi, dall’altro la casa ha dovuto sostenere un aumento dei costi industriali e di ricerca e sviluppo. Nonostante ciò il margine operativo lordo è cresciuto del 17,1% a 435 milioni, mentre l’utile operativo è migliorato del 10,5% attestandosi a 299 milioni, con un margine in contrazione dal 25,7% al 23,9%. I profitti sono saliti del 10% a 228 milioni, per un utile per azione aumentato da 1,11 a 1,23 euro. Per quanto riguarda gli altri parametri finanziari è diminuito l’indebitamento industriale, che in tre mesi è sceso da 387 milioni a 256 milioni. In crescita la liquidità, che passa da 1,875 a 2,034 miliardi.
La Ferrari ha alzato gli obiettivi annuali tenendo conto degli ordini, che vedono la quasi intera gamma sold out.