GRANDE FERMENTO - Si stanno susseguendo le notizie che riguardano la Exor, finanziaria della famiglia Agnelli, a cui fa capo la Fiat. Lì per lì verrebbe da pensare che sullo sfondo c’è sempre lei: la “madre di tutte le operazioni”, cioè l’acquisizione del 100% della Chrysler, con il corposo bisogno di fondi che ciò significa. Ma forse questo legame è diverso dal puro e semplice bisogno di liquidità.
2 MILIARDI FRESCHI - Le notizie comunque sono due. Prima si è appreso la novità della cessione del 15% che la Exor deteneva della svizzera SGS (società di certificazione); cessione avvenuta per un controvalore di 2 miliardi. In proposito va detto che a commento della iniziativa i rappresentanti della Exor hanno negato che l’operazione sia da collegare alle prospettive Chrysler.
FERRARI IN EXOR? - Poi c’è stata non una notizia ma una indiscrezione, se si vuole ricorrente, ma sempre rilevante: sarebbe imminente il passaggio alla Exor del pacchetto azionario della Ferrari (nella foto il presidente Montezemolo) oggi in mano alla Fiat (85% delle azioni, con il 5% in mano di una finanziaria mediorientale e il 10% di Piero Ferrari, figlio del fondatore della casa). Questa eventuale operazione avrebbe come motivazione la volontà valorizzare di più il marchio del Cavallino, considerato un vero “gioiello di famiglia”.
IPOTESI LUXURY - Si tratta di argomenti su cui avere certezze e conferme non è facile, sino a che non vengono rilasciati i doverosi comunicati ufficiali, ma è possibile ipotizzare che l’operazione Ferrari-Exor potrebbe voler dire che in casa Exor (cioè Agnelli) c’è l’intenzione di tenere fuori la casa di Maranello dall’operazione americana Fiat-Chrysler, eliminando ogni rapporto tra Fiat e Cavallino, magari per dare vita a una realtà del lusso automobilistico in cui far confluire anche la Maserati e, perché no, anche l’Alfa Romeo.