VOCI E REALTÀ - Fiat significa Fabbrica Italiana Automobili Torino, e presumibilmente la T resterà sempre, ma a volerci scherzare su si potrebbe immaginare che il nome potrebbe cambiare in Fiad, dove la d starebbe per Detroit. Il cambio della T in D è una boutade ma non lo è l’ipotesi che la centenaria casa automobilistica italiana sposti il suo quartiere generale in America. Questo non adesso e neanche tra pochi mesi, ma al dunque dell’acquisizione del 100% della proprietà del gruppo Chrysler - che si sta avvicinando abbastanza rapidamente - è possibile che il trasloco avvenga.
VOCE CONFERMATA - Ad affermare che l’ipotesi di lavoro è in corso di discussione in seno alla più alta dirigenza Fiat è l’autorevole periodico specializzato Automotive News, il quale afferma di avere avuto la notizia da tre persone addentro alle cose più strategiche e riservate della Fiat, persone che ovviamente hanno chiesto di rimanere anonime.
VA DOVE LA PORTA IL BUSINESS - Secondo le indiscrezioni l’opportunità dell’iniziativa sarebbe argomentata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne con il quadro dell’attività del gruppo Fiat Chrysler, caratterizzato dal maggior peso del mercato statunitense. Testimonianza concreta di questa realtà viene indicato il fatto che nel 2012 il 75% dell’utile operativo del gruppo Fiat è stato generato dalle attività americane.
BUONA ACCOGLIENZA, SE VA - Automotive News ricorda anche che l’ipotesi del trasferimento del vertice Fiat in America è anche stata delineata l’anno scorso dal capo della contea di Oakland, in cui ricade la sede del gruppo Chrysler (foto in alto), in un incontro avvenuto a Torino con Sergio Marchionne. Da parte della Fiat non c’è stato alcun commento alle indiscrezioni di oggi così come non ce ne furono per l’intervista dell’anno scorso con il capo della contea di Oakland. Quanto a Sergio Marchionne l’argomento non lo ha mai affrontato pubblicamente, salvo solo dire che l’imminente grande gruppo Fiat Chrysler dovrà avere come mercato azionario principale quello della Borsa di New York e che è bene che i centri decisionali siano il più vicino possibile alle sedi dove possono essere prese le decisioni finanziarie attualmente necessarie.
QUESTIONE COMPLESSIVA - Val la pena comunque sottolineare che l’acquisizione del 100% della Chrysler è cosa particolarmente complessa. Anzitutto si tratta di una operazione finanziaria enorme. A raggiungere il 100% delle azioni manca il 41,5% oggi in mano al fondo VEBA dei sindacati americani. Va anche ricordato che attualmente la questione del valore delle azioni Fiat è al centro di una causa civile tra Fiat e sindacati.
Aggiornamento del 17 maggio
Da parte della Fiat c’è stata una risposta ufficiale in cui si dice che “la notizia è una non notizia” in quanto non c’è stata nessuna decisione e che, come aveva riportato l’agenzia Bloomberg, la casa ha allo studio anche “altre opzioni”. La stessa Fiat ha anche ricordato che per la società operante nel settore dei mezzi pesanti Fiat Industrial, creata con lo smembramento dal gruppo Fiat, è stata scelta l’Olanda. Dunque, forse si può dire che così come la notizia è una non notizia anche la smentita è una non smentita.