IL PREZZO - In un articolo pubblicato oggi su La Stampa emergono nuovi elementi sull'accordo annunciato ieri (qui i dettagli; nella foto la stretta di mano tra Giugiaro e il presidente della Volkswagen Winterkorn). Secondo le fonti del quotidiano torinese, per l'acquisto della Italdesign da parte della casa tedesca, sarebbero stati pagati oltre 150 milioni di euro.
In questa pagina alcune delle moltissime auto disegnate da Giugiaro: qui sopra la Maserati Ghibli del 1967.
E GLI ALTRI? - Gli attuali clienti avranno la possibilità di restare o portare le proprie commesse altrove ora che la Italdesign è della Volkswagen. "Lavoreremo solo per la Volkswagen in futuro" ha affermato Giugiaro "perché hanno abbastanza marchi per saturare le nostre risorse. Stiamo completando tutti i progetti per gli altri costruttori e garantiamo loro la massima segretezza".
La Lotus Esprit è del 1975.
LE EMOZIONI DI GIUGIARO - Nell'intervista a La Stampa Giugiaro parla anche delle motivazioni che lo hanno spinto a cedere la sua azienda (che nel 2009 ha fatturato 107,6 milioni di euro con un utile di 700.000 euro): “Ho dovuto mettere da parte il mio ego e ho pensato al futuro, a ciò che dà più garanzie ai dipendenti”, ha detto. Del resto, come sottolinea lo stesso Giugiaro, il mercato dell'auto non è in un momento particolarmente felice: “Avete visto cosa accade ai grandi gruppi come General Motors, e voi pensate che una piccola società come la nostra non possa un giorno avere tensioni? Non voglio che il futuro possa dare la minima incertezza a un'azienda che abbiamo costruito con fatica”.
L'Alfa Sud del 1972.
LA NASCITA DELL'ITALDESIGN - Dall'intervista de La Stampa traspare anche un Giugiaro artista: “non avevo mai pensato di disegnare automobili, volevo dipingere”. L'amore di Giugiaro per le quattro ruote iniziò a 17 anni quando Dante Giacosa (il progettista della prima Fiat 500) visitò una mostra scolastica con i saggi degli allievi e si stupì per i bozzetti di un giovane ragazzo cuneese. Non ci volle molto perché Giacosa lo prendesse con se alla Fiat. Circa tre anni dopo, nel 1959, anche Nuccio Bertone notò il talento di Giugiaro: a soli 21 anni Giorgetto divenne il responsabile del Centro stile Bertone. La sua società Italdesign fu fondata nel 1968 insieme ad Aldo Mantovani.
La prima generazione della Golf: debuttò nel 1974 e fu disegnata da Giorgetto Giugiaro.
I SEGRETI DELL'ARTISTA - Durante l'intervista, Giugiaro sottolinea anche i pro e i contro dell'utilizzo della realtà virtuale, una tecnica molto utilizzata dai progettisti attuali: “Grazie alla matematica computerizzata possiamo mostrare e studiare migliaia di dettagli di una vettura, effettuare modifiche in tempo reale. Si fa in 15 giorni ciò che prima si faceva in sei mesi”, afferma. Per poi proseguire: “Se un'intuizione è sbagliata non c'è computer che ti salvi. Ciò che più conta è la scintilla originale. Un modello deve innanzitutto piacere. Farlo tecnologicamente perfetto ma poco attraente è un errore, i clienti non sono tutti ingegneri”.