SARÀ LEI L’AUTO DEL FUTURO? - Dopo le ibride e le elettriche potrebbe iniziare una nuova era nel campo automobilistico: quella delle auto che si guidano da sole. Certo, forse il cinema ci aveva abituato a ben altro genere di “automobili del futuro”, ma qui stiamo parlando della possibilità di spostarci lungo la rete stradale senza mettere le mani sul volante o i piedi sui pedali tradizionali. L’idea vi sarà passata per la testa un milione di volte, magari quando vi recate al lavoro e restate immancabilmente imbottigliati nel traffico, o magari quando dovete percorrere centinaia di chilometri per raggiungere le mete dei vostri weekend o delle vacanze.
DOPO ANNI DI SPERIMENTAZIONI - Bene, il colosso del web Google è da un bel po’ che ci stava pensando e sembra che proprio lo scorso mercoledì la prima Self Driving Car abbia accompagnato un uomo al ristorante, poco dopo in lavanderia, e che poi l’abbia riaccompagnato direttamente a casa. Self Driving Car, questo è il nome del prototipo sviluppato dalla Google su una Toyota Prius, un prototipo che ha dovuto affrontare numerosi test nel corso degli ultimi anni, percorrendo oltre 321.000 km.
IL PRIMO TEST PUBBLICO - Ma se fino a mercoledì i test sono sempre stati svolti dai dipendenti di Google sulle strade californiane, questa volta è toccato a Steve Mahan, cieco al 95%, testare l’affidabilità della Google Car, ovviamente accompagnato da un poliziotto che, seduto al suo fianco, avrebbe potuto intervenire in caso di problemi o guasti. Come mostra il video, la vettura si ferma tranquillamente agli stop e, dopo aver verificato che l’incrocio è libero, riprende l’andatura evitando qualsiasi ostacolo. Una volta arrivata a destinazione, parcheggia addirittura nel posto riservato ai disabili.
COME FUNZIONA - La Toyota Prius Google Car è un concentrato di tecnologia. Un ricevitore Gpsrileva continuamente l’esatta posizione, aiutato da un dispositivo fissato sulla ruota posteriore sinistra, mentre quattro radar (tre davanti e uno dietro), sostituiscono gli occhi del conducente prevenendo le collisioni in caso di necessità, un po’ come la recente tecnologia che frena automaticamente la vettura sotto i 30 km/h, presente ormai come optional su quasi tutti i nuovi modelli delle case automobilistiche. A questi si aggiungono una telecamera sul parabrezza, che riconosce i semafori, e un Lidar sul tetto, che scansiona con estrema precisione fino a 60 metri di raggio attorno alla vettura.
PER ORA SOLO IN NEVADA - Nel caso di Mr. Mahan, il tragitto era stato precedentemente memorizzato nel computer di bordo, così come la posizione del ristorante, dei segnali stradali e di qualsiasi riferimento utile. E così dovrebbe comunque funzionare in una procedura standard. Sempre secondo il web, fino ad ora la Google Car è stata vittima di un solo incidente, pare causato da un errore umano, e sembra che solo il Nevada ne abbia autorizzato ad oggi un’eventuale circolazione.

















