PESA IL DIESELGATE - Gli effetti della pandemia hanno scalfito pure il Gruppo Volkswagen, un vero e proprio colosso dell’auto che fino all’anno scorso sembrava una inarrestabile macchina da utili, tanto da averne maturati per 10 miliardi di euro nel primo semestre del 2019. Il gruppo tedesco, del quale fanno parte le Audi, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Seat, Skoda e Volkswagen, oltre alla Ducati e ai produttori di camion Man e Scania, ha perso invece 1,49 miliardi fra gennaio e giugno 2020, ma nel conto rientrano anche i 700 milioni di euro spesi in via straordinaria come oneri per la vicenda Dieselgate, lo scandalo legato alle emissioni dei motori diesel in cui il gruppo è coinvolto dal 2015. Negativo anche il fatturato, che si è contratto del 23,2% a 96,1 miliardi di euro.
TRIMESTRE SHOCK - Le perdite maggiori sono state registrate da aprile a giugno, quando la casa tedesca ha dovuto sostenere enormi costi fissi senza avere però un adeguato ritorno economico, considerata la chiusura degli autosaloni in molte parti del Mondo e il crollo del mercato automobilistico, che si è tradotto in minori vendite. Nel trimestre infatti il conto economico è stato negativo per 1,61 miliardi, contro l’utile di 5,13 registrato fra aprile e giugno 2020. La liquidità al 30 giugno era comunque consistente, perché ammontava a 18,7 miliardi, dunque la Volkswagen ha il denaro in cassa per fare fronte ad eventuali nuove difficoltà.
VOLKSWAGEN DIMEZZATA - Il bilancio semestrale è stato negativo anche in termini di consegne, diminuite del 27,4 a 3,9 milioni di unità. Soltanto il marchio Volkswagen ha perso 800.000 immatricolazioni: sono passate da 1,9 a 1,1 milioni.