QUESTIONE DI PROSPETTIVE - L’arrivo sul mercato delle automobili con il pilota automatico è ritenuto da molti osservatori uno spartiacque nell’ambito dei trasporti personali, le cui ripercussioni potrebbero influire sul regolare funzionamento di realtà ormai collaudate e ritenute oggi imprescindibili. Uno di questi ambiti riguarda ad esempio le assicurazioni. Molti analisti prevedono che il settore dovrà necessariamente adeguarsi alle evoluzioni future, affrontando una drastica contrazione nel volume d’affari e nel numero di personale impiegato. Questa valutazione è condivisa anche dalla Volvo, casa automobilistica fra le più impegnate nel ramo della guida autonoma, il cui scopo è quello di eliminare morti e feriti per incidenti proprio grazie alle “autonomous cars”.
BUSINESS ANCORA SOSTENIBILE? - La casa svedese ha rilanciato per questo motivo uno studio effettuato da Swiss Re e Here: la prima è una società svizzera leader nel settore delle assicurazioni, la seconda una compagnia specializzata nel realizzare mappe satellitari molto dettagliate. Lo studio arriva a dimostrare che i premi versati dagli automobilisti alle assicurazioni potrebbero ridursi fino a 20 miliardi di dollari entro il 2020. Questo perché le vetture senza conducente guideranno in maniera più razionale e giudiziosa, non causando incidenti e privando le compagnie assicuratrici di una buona fetta dei loro incassi: i premi versati dagli automobilisti, è la stima, caleranno in maniera sensibile proprio in virtù del minor numero di incidenti. L’importo stimato rappresenta il 42% del volume d’affari di tutte le compagnie assicuratrici.
IL PARERE DEI “GURU” - Le conclusioni della ricerca vengono condivise da Warren Buffett, imprenditore di enorme successo le cui previsioni vengono sempre tenute in grande considerazione. Buffett, che vanta interessi nel settore delle assicurazioni, ha spiegato qualche giorno fa alla CNBC che “se non ci sono più incidenti, allora non avremo più bisogno delle compagnie assicuratrici”. L’intervento di Buffett alla CNBC è stato seguito a breve distanza dalle parole di Bill Gates, cofondatore della Microsoft, meno tranciante del collega ma sicuro delle potenzialità legate alla guida autonoma: l’imprenditore ha spiegato che “la tecnologia è ad oggi molto valida”, ma sono necessari almeno altri “15 anni prima di vedere sulle strade una percentuale significativa di automobili senza conducente”. Al momento non è chiaro quando le vetture senza conducente raggiungeranno il mercato: il 2020 sembra una previsione troppo ottimistica, in ragione degli enormi cambiamenti legislativi ancora da studiare e introdurre.