È PASSATO UN ANNO - Oggi è giusto un anno dal terribile incidente sciistico in cui sulle nevi di Maribel, in Francia, rimase gravemente ferito Michael Schumacher. Notizie ufficiali, chiare e nette non ce ne sono, salvo le laconiche e forse inevitabili espressioni della portavoce di famiglia che descrive la situazione come “una lunga lotta e un lungo cammino”.
SOLO INDISCREZIONI - Sulle condizioni del pilota tedesco sette volte campione del mondo di Formula 1, si susseguono piccole indiscrezioni provenienti dal ristretto giro di persone che in qualche modo hanno contatti con l’ambiente di Schumacher. Come si ricorderà, Schumi dallo scorso settembre è nella sua abitazione in Svizzera, nei pressi di Losanna, assistito da una equipe medico-assistenziale specializzata, oltre che con l’affetto familiare.
DAL MONDO DELLO SPORT - Già l’ex pilota francese e amico di famiglia, Philip Streiff - costretto su una carrozzina a rotelle a causa di un incidente di gara - pochi giorni fa aveva dichiarato che Schumi dava segni di lieve ripresa. “Non parla e non cammina ancora - aveva detto Streiff - ma riconosce i suoi familiari, pur avendo grandi difficoltà con la memoria”. Per la precisione l’entourage di Schumacher aveva poi precisato che Streiff non ha contatti con la famiglia.
GRANDE INCERTEZZA - Ora, un altro piccolo dettaglio è stato aggiunto da Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera. La notizia è che Schumi è emozionalmente sensibile ai suoni prodotti dai suoi cari. Alla voce della moglie e dei figli, oltre che al latrato dei suoi cani, il campione manifesta commozione piangendo. Questa reazione è considerata un fatto positivo che denota un miglioramento, sia pure ancora poca cosa di fronte ai dubbi sulle possibilità di ripresa, per entità e tempi.