MIGLIORAMENTI - Nel 2011 i morti sulle strade sono stati 3.800, cioè il 7,1% in meno rispetto al 2010, quando furono 4.090. Diminuiti sono anche i feriti: 292 mila, pari al 3,5% in meno rispetto all’anno prima (331 mila nel 2010). Gli incidenti stradali sono stati 205 mila, anche questi calati (del 3%) sul 2010. Sono i dati - peraltro provvisori - comunicati qualche giorno fa dall’Aci e dall’Istat, frutto della ricerca preliminare compiuta attraverso i comandi di Polizia Stradale, Carabinieri ed enti locali.
COSTI SOCIALI - Oltre al prezzo altissimo in dolore e tragedie umane, gli incidenti stradali stanno diventando un problema sempre più pesante sotto il profilo dei costi sociali derivanti dai sinistri stradali. Il Centro studi della Commissione europea ha stimato in 53 miliardi il costo per la società degli incidenti stradali con conseguenze alle persone che si verificano in un anno (dato riferito al 2010). Come si vede sono cifre impressionanti che sollecitano un ulteriore sforzo e impegno per migliorare la situazione.
IN EUROPA - Rispetto agli altri Paesi europei l’Italia è in una posizione intermedia. Detto che l’abbattimento delle vittime della strada nel decennio è stato del 42,3%, analogo a quello medio europeo e non troppo lontano dagli obiettivi fissati nel 2001 dall’UE (riduzione del 50% dei morti per il 2010). Oltre a ciò l’indice di mortalità del nostro Paese è poco superiore di quello medio dei 27 Paesi dell’Unione, ma vi sono realtà dove le statistiche sono meno tragiche. I Paesi più virtuosi in proposito sono la Gran Bretagna, l’Olanda, la Svezia, la Danimarca, Malta, l'Irlanda e la Germania. La Francia è poco lontana dall’Italia.