16-18 MILIARDI - Entro il 2016, quattro automobili su cinque saranno collegate a Internet e, attraverso la Rete delle Reti, in grado di comunicare tra loro: la previsione è di Matthias Wissmann, presidente della VDA, vale a dire l'associazione che riunisce i produttori di auto tedeschi. Ci si riferisce a un mercato molto ricco, e quindi il dato va preso con le dovute precauzioni. Di sicuro, per questa “rivoluzione su quattro ruote”, gli investimenti richiesti non sono pochi: 16-18 miliardi di euro, quantificati da Ulrich Eichhorn, amministratore delegato della VDA.
IN RETE - Quella che potremmo chiamare “auto in rete” sarà in grado di sfruttare i servizi del Web e di scambiare
dati con altre auto (ad esempio, eventuali condizioni di viabilità o la propria posizione ove anomala rispetto al flusso del traffico, in modo da segnalare l'imminente pericolo): la combinazione tra geolocalizzazione (il navigatore satellitare GPS o Glonass è ormai parte diffusa dell'equipaggiamento di serie od opzionale delle auto) e servizi di rete è una grande opportunità per le aziende che si occupano di information technology. Da Google ad Apple, senza dimenticare certamente Microsoft, la tematica è seguita con interesse. E, per inciso, Google sembra la più avanti di tutte con la Google Car (
qui per saperne di più). Tuttavia, le auto a “guida fortemente automatizzata” (se non autonoma, viene da dire) saranno qualcosa di riservato ai prossimi 15 anni, secondo Wissmann.
BUSINESS SESTUPLICATO - Quello che già oggi è concreto è l'incremento del business legato a componenti e servizi per le “auto in rete”: secondo gli analisti della McKinsey, gli attuali 30 miliardi di euro diverranno 170 entro il 2020. Tra i servizi di fruizione più immediata, quelli sul traffico in tempo reale, la ricerca delle stazioni di rifornimento e del parcheggio e i contenuti musicali: rendono l'auto una app a quattro ruote e in grado di comunicare con le proprie simili.