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Keicar, il Giappone le penalizza

11 giugno 2014

Tassate dall'attuale Governo per favorire l'acquisto di auto più grandi e facili da esportare: eppure costituiscono il 40% del parco circolante nipponico.

Keicar, il Giappone le penalizza
PICCOLO OGGI NON È BELLO - Non esaltante, il momento attualmente vissuto dalle Keicar (keijidōsha, veicolo leggero in giapponese), le piccole vetture che rappresentano una delle icone giapponesi per antonomasia: liofilizzate nelle dimensioni (la lunghezza massima è contenuta per legge entro i 340 cm, e la larghezza entro i 148 cm) ma non nella tecnologia, che spesso anticipa quella utilizzata nelle sorelle più grandi. Il governo del primo ministro Abe, infatti, ha aumentato la tassazione vigente, tentando di renderle meno appetibili in favore di vetture più grandi. Quelle, per capirci, che è più facile esportare.
 
SPAZIO BENE PRIMARIO - Le Keicar hanno una valenza tanto storica quanto pratica: godono di tariffe assicurative più basse rispetto agli altri mezzi, visto che occupano meno spazio - e lo spazio, per il Giappone - è un bene ancor più prezioso che per la già angusta realtà europea. Difficilmente, tuttavia, hanno trovato grandi estimatori fuori dalla terra nipponica (e raramente, peraltro, sono arrivate dalle nostre parti: l'ultima in ordine di tempo è stata la Dahiatsu Copen) proprio per la loro settorialità. Per questo, in nome della politica economica, vengono penalizzate.
 
50% IN PIÙ - Di qui l'idea del Governo Abe di aumentare la tassazione di circa il 50% nei confronti delle Keicar, per assottigliare la differenza rispetto alle automobili tradizionali. L'intervento è finalizzato al medio-lungo periodo: dovrebbe infatti spingere i produttori a focalizzarsi su vetture di dimensioni maggiori, più adatte alle esportazioni e, per questo, in grado di migliorare la bilancia dei pagamenti impattando in ultima analisi sulla competitività del sistema-Paese.
 
MOSSA RISCHIOSA - La mossa, tuttavia, è sulla carta rischiosa: secondo Masanori Mitsui, presidente della Dahiatsu, nei prossimi due anni la categoria delle Keicar perderà 500.000 immatricolazioni, passando da 2,2 milioni a 1,7. All'industria giapponese servirà incrementare le vendite di un numero probabilmente minore (sempre a patto che i ricavi marginali di un'auto “normale” siano superiori rispetto a quelli di una Keicar, altrimenti la cifra diventerebbe ancor più importante), ma lo stesso significativo e, soprattutto, aleatorio, visto che occorre realizzare prodotti in grado di accaparrarsi quote di mercato estero. Sperando infine che i proventi da esportazioni siano superiori al decremento di potere d'acquisto interno, visto che le Keicar sono storicamente appannaggio delle classi meno abbienti.

 



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Ritratto di Fr4ncesco
11 giugno 2014 - 20:22
2
Trovo questa politica controproducente. Le Keicar vendono e sono prodotte in Giappone così da soddisfare sia il mercato che l'industria giapponese e se non sono le case automobilistiche a voler aumentare l'export, non vedo perchè deve preoccuparsene il governo. Rientra in qualche piano bilaterale di esporatzioni-importazioni forse? Se sì, la cosa andrebbe a discapito sia dei giapponesi, che saranno costretti a comprare vetture più grandi e costose, sia delle case, che di conseguenza perderanno clienti. Inoltre il settore automotive giapponese è un settore felice. La domanda interna di veicoli giapponesi è altissima, tanto che i produttori esteri vendono poco e niente (in Giappone il 90% del traffico sarà composto da Toyota, Nissan e Honda, e altre case minori giapponesi) e anche le esportazioni vanno bene, basti pensare a tutte le Lexus e Infiniti destinare al mercato americano. Certe mosse politiche proprio non le capisco...
Ritratto di monodrone
12 giugno 2014 - 14:50
concordo in tutto
Ritratto di UnAltroFiattaro
11 giugno 2014 - 23:04
Visitando il Giappone si nota subito la necessità di vetture di piccole dimensioni, anche nelle grandi città la maggior parte delle strade sono molto strette perché i palazzi sono vicinissimi tra l'oro... Per darvi un'idea le nostre strade a senso unico, in Giappone sono a doppio senso! Le Keicar sono fondamentali per la fluidità del traffico e soprattutto perché occupano meno spazio in parcheggio, altro punto estremamente critico nella viabilità giapponese, dove è normale parcheggiare le macchine una sopra all'altra con dei sistemi simili ai ponti sollevatori... Tra l'altro anche i mezzi da lavoro come furgoni e camion e i veicoli per il trasporto di persone, di norma hanno dimensioni inferiori rispetto alle nostre.
Ritratto di PariTheBest93
12 giugno 2014 - 12:06
3
"Sono vicissimi tra L'ORO", ottimo parto per Tokyo a fregarmene un po' :P Comunque la soluzione si chiama moto e lì c'è davvero l'imbarazzo della scelta...
Ritratto di UnAltroFiattaro
13 giugno 2014 - 18:15
o portare un bambino piccolo? Se è per questo la maggior parte dei Giapponesi ha risolto ancora meglio: usano i mezzi pubblici, in particolare metro e treni che li funzionano in maniera ineccepibile! Il concetto è che li le macchine molto piccole sono fondamentali! P.S. Ora ti saluto perché vado in chiesa a confessarmi e a chiedere perdono per gli errori segnalatimi...
Ritratto di mustang54
12 giugno 2014 - 03:45
2
il ministro Abe e' soto sotto italiano...
Ritratto di SuperMaserati
12 giugno 2014 - 08:59
.
Ritratto di sergioxxyy
12 giugno 2014 - 11:08
HAI ASSOLUTAMENTE RAGIONE. LA NS PANDA LA' FAREBBE UN FIGURONE. NON RIESCO A CAPIRE PERCHE' I LORO CESSI QUI LI VENDONO E NOI NON RIUSCIAMO A VENDERE LE NS BELLISSIME UTILITARIE.
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
12 giugno 2014 - 18:22
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Ritratto di Moreno1999
13 giugno 2014 - 09:16
4
...la 500 e la Panda. Un tempo c'era anche la Grande Punto, ma vendeva poco per via del prezzo alto rispetto a rivali come Vitz (Yaris) e Demio (Mazda2) (tanto per citarne due importate anche in Europa).
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
13 giugno 2014 - 12:59
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Ritratto di UnAltroFiattaro
13 giugno 2014 - 18:18
Aggiungo anche il Fiat Coupé e le Alfa GTV, Spider e 147
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
13 giugno 2014 - 18:27
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