IL VALORE DELLE SOCIETÀ - Per calcolare quanto vale una società che abbia le azioni quotate in Borsa, si fa una operazione semplice: si moltiplica il valore di una singola azione per il numero delle azioni. Tale operazione si chiama capitalizzazione e appunto rappresenta un modo per fissare il valore di una società.
IL TOP IN CRESCITA - In questi giorni di bilanci vengono pubblicate le graduatorie settore per settore dei valori di capitalizzazione. Per l’automobile, le case che occupano le prime dieci posizione della classifica danno vita a una capitalizzazione totale di 484,7 miliardi di euro. Il dato è importante perché è superiore del 28,1% a quanto le dieci case di vertice significassero nel dicembre 2011 (allora non si andava oltre i 380 miliardi), e soprattutto è l’11,7% più di quanto fosse la capitalizzazione delle top ten al 31 dicembre del 2007, cioè poco prima dello scoppiare della crisi, segno che almeno globalmente l’economia mondiale ha ripreso a marciare.
FORMIDABILI COREANE - Performance notevolissima è quella realizzata dal gruppo Hyundai-Kia, che con oltre 50 miliardi di euro di capitalizzazione risulta la terza realtà automobilistica nella graduatoria, dopo Toyota (118 miliardi di euro) e Volkswagen (76,9 miliardi di euro, con un incremento del 75% rispetto a cinque anni fa). Molto buono è il dato relativo alla BMW, che capitalizza 46,4 miliardi di euro, con una crescita del 78% rispetto a cinque anni fa. Il peso crescente del rilievo finanziario del gruppo Volkswagen e della BMW è percepibile anche dal dato che vede le due case rappresentare il 66% del totale delle capitalizzazioni dei costruttori europei (nel 2007 era soltanto il 39%).
GRANDE CONCENTRAZIONE - Ma il panorama delle aziende non è omogeneo. A fronte di chi sa realizzare risultati positivi, non sono pochi i costruttori che invece hanno visto sbriciolarsi il valore della loro consistenza azionaria. Rispetto a cinque anni fa, per esempio, il gruppo Daimler ha visto il proprio valore azionario complessivo perdere il 35%, quello della Renault si è dimezzato, la Fiat ha visto la propria capitalizzazione dividersi per quattro, e ancora più impressionante è il dato relativo al gruppo PSA Peugeot Citroën: il cui valore si è diviso per 6.