PREVISIONI DI SVILUPPO - Fino a poco tempo fa il mondo dell’automobile guardava ai nuovi grandi mercati emergenti come la via di uscita dalle difficoltà esistenti nelle realtà “mature”. Per Russia, Brasile, India e gli altri grandi paesi dei cinque continenti venivano previsti tassi di crescita a doppia cifra, con conseguenti ottime occasioni per i costruttori.
REALTÀ DIVERSA - Ora le cose sono sotto una luce del tutto diversa. Il segno meno è diffuso nelle statistiche di vendita di questi paesi eldoradi mancati. A ottobre in Brasile c’è stato un calo del 9,5%, in Russia la contrazione è stata del 9,9%, in India la diminuzione è stata del 2,5%. E in tutti questi paesi il trend negativo è in atto da più mesi.
CROLLO ARGENTINO - Le ultime notizie particolarmente preoccupanti arrivano dall’Argentina, dove da alcuni mesi i consuntivi mensili registrano fortissime riduzioni delle immatricolazioni e dove la situazione economica generale è tale che si parla di pericolo default. A ottobre le statistiche hanno fissato il bilancio delle immatricolazioni a 50.319 unità, che vuole dire un calo del 41,1% rispetto all’anno scorso. Nei dieci mesi da gennaio a ottobre i veicoli immatricolati sono stati 589.146, con un calo del 27,3% nei confronti del 2013.
POLITICA ECONOMICA ERRATA - Il problema dell’Argentina è la politica economica seguita dal governo, che ha spinto i consumi con a una fortissima crescita della spesa pubblica da cui è derivata una altrettanto forte inflazione che ha dato benefici nel breve periodo ma sta ora creando pesanti danni alle famiglie, alle aziende e agli stessi conti pubblici. Tanto che il governo ha messo sotto controllo i movimenti di dollari, nonostante sia indispensabile per molte attività, come l'importazione dei componenti per la produzione di auto.
MISURE STRAORDINARIE - Le case costruttrici hanno così dovuto bloccare l’import di molte componenti impiegate per la costruzione delle auto, e il mercato si può dire semiparalizzato. Analogamente anche le auto importate stanno subendo la situazione, con forte calo degli arrivi. Come la situazione potrà evolvere non è facile dirlo.
PROSPETTIVE DA RIVEDERE - Fatto sta che in generale da pià fronti giungono segnali preoccupanti per l’industria dell’automobile (vedi la Russia, dove i programmi industriali delle case stanno subendo forti ridimensionamenti anche a causa dell'embargo ai cui lo stato è sottoposto). In pratica si sta delineando un quadro diverso da quello che era previsto e che probabilmente costringerà a nuove strategie.