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Migliora la qualità dell’aria nelle città italiane

22 luglio 2014

A rilevarlo è un’indagine dell’Istat che ha registrato tassi di motorizzazione in diminuzione nei capoluoghi di provincia.

Migliora la qualità dell’aria nelle città italiane
CIRCOLANO MENO AUTO - Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, l’Istat ha registrato un lieve calo del tasso di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 le autovetture e 132,7 i motocicli ogni 1.000 abitanti (rispettivamente -0,9% e -0,6% rispetto all’anno precedente). I valori più elevati sono stati rilevati in alcune città medie e piccole del Centro e del Mezzogiorno come L’Aquila (766,9), Frosinone (739,0), Viterbo (734,8), Potenza (724,7) e Isernia (705,3) mentre all’opposto si collocano alcune grandi città prevalentemente del Nord Italia: Venezia (420,8), Genova (465,1), Bologna (508,4), Firenze (521) e Trieste (521,9). Il parco di autovetture circolanti diminuisce del 2,9% a Roma, del 2,1% a Milano e Firenze, e in misura variabile fra l’1% e il 2% a Genova, Bologna, Napoli, Bari, Taranto e Cagliari. Cresce la quota delle autovetture Euro 4 o superiore che nel 2013 ha raggiunto il 53% del totale. Le vetture a benzina rappresentano ancora il 55% dell’intero parco circolante, seguite da quelle alimentate a diesel (37,2%) e dalle auto a gas o bi-fuel (7,3%); la quota residua (0,02%) è formata per il 60% dalle auto elettriche. 
 
BENE IL CENTRO ITALIA - Se la domanda di trasporto pubblico nel 2013 è diminuita del 4,3%, si diffondono soprattutto al Nord le iniziative per una mobilità sostenibile: il car sharing (i servizi di auto a noleggio) è disponibile in 23 città, il bike sharing in 66 mentre la densità delle piste ciclabili passa da 18,1 a 18,9 km per 100 km2. Confermato il trend di miglioramento della qualità dell’aria per le polveri sottili: diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limito per la protezione della salute previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Tuttavia tale miglioramento è dovuto quasi interamente alla riduzione tra i capoluoghi del centro e solo in minima parte tra quelli del Nord dove il problema è maggiormente diffuso (circa nel 70% delle città). Diciassette capoluoghi hanno attuato politiche di limitazione alla circolazione del traffico privato sia in via precauzionale o per fronte a situazioni di emergenza. 
 
MENO RUMORI, PIÙ VERDE - Il superamento dei limiti dell’inquinamento acustico è stato riscontrato almeno una volta nel 47,9% (-5,1% rispetto al 2012) dei controlli effettuati da 88 comuni. Cresce il verde urbano, la cui superficie (oltre 577 milioni di km2) è aumentata dello 0,7%.


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Ritratto di follypharma
23 luglio 2014 - 11:42
2
vogliamo vederla con positivita' ? gli italiani stanno cercando metodi alternativi per inquinare meno.... vogliamo vederla con pessimismo? gli italiani non possono piu' permettersi la macchina e quindi rottamano o vendono cio' che hanno SENZA sotituirlo, indi per cui la diminuzione del parco circolante...
Ritratto di acterun
23 luglio 2014 - 12:33
E' ovvio che il pm10 sia diminuito: l'anno scorso le temperature sono state relativamente miti anche nei mesi freddi e la gente risparmia, quindi i riscaldamenti sono andati meno ammorbando meno l'aria. Forse stanno anche sparendo le caldaie a gasolio.