FAMIGLIA ALLARGATA (E ALLUNGATA) - Nel quartier generale Mini si respira una certa mania di grandezza ma non nell’accezione negativa dei termini. Dopo la nuova Mini cresciuta di 10 cm rispetto alla generazione precedente, tocca alla variante Mini Clubman, ancora sotto le spoglie di una concept car, allungarsi addirittura di 26 cm in lunghezza e di quasi 17 in larghezza. Considerati anche gli esordi della Countryman e della Paceman che sforano i 4 metri, verrebbe da dire che la Mini non è poi più tanto mini. D’accordo, la Mini Clubman è una concept (la vedremo a Ginevra fra pochi giorni) ma la vettura di serie non sarà molto diversa, soprattutto fuori. Le novità non si limitano alle dimensioni che, per inciso, raggiungono i 422 cm di lunghezza, i 184 di larghezza (specchietti esclusi) e i 145 cm di altezza. Sparisce l’originale “portierina” controvento sul fianco destro sostituita da 4 “vere” portiere mentre i fanali posteriori si sviluppano fortemente in orizzontale.
PUR SEMPRE UNA MINI - Il classico linguaggio stilistico Mini resta ben visibile in numerosi particolari: dalla forma circolare dei fari anteriori alla calandra esagonale, dagli sbalzi corti alla linea del tetto. Resta “intoccabile” il cosiddetto splitdoor, cioè il portellone posteriore con apertura ad armadio, sormontato da uno spoiler a due ali con terza luce dei freni integrata. Sul tetto compaiono invece due pannelli di plexiglas che richiamano le strisce da rally. L’abitacolo della Mini Clubman Concept, cresciuto in abitabilità e versatilità, rimane fedele al motivo dominante dell’ellissi. Come ogni concept che si rispetti, i materiali e i colori utilizzati servono più che altro a fare scena: pelle blu e nera, vernice bianco porcellana e accenti di rosso creano un’ atmosfera particolare. Molta attenzione è stata riservata anche alla connettività di bordo con il classico display centrale di grandi dimensioni (il diametro è di 20 cm), collegato in rete e gestibile attraverso comandi touch.