BUONE NOTIZIE - Un’altra notizia da Torino a proposito della Maserati. Ma questa volta è positiva, non parla di rallentamento della produzione (a Grugliasco, per le Quattroporte e la Ghibli, in calo di ordini), ma del procedere puntuale e spedito dell’allestimento delle linee di Mirafiori da cui dovranno uscire le suv Maserati Levante (qui sopra nel nostro disegno).
ARRIVATI A METÀ - Le organizzazioni sindacali rappresentate hanno visitato lo stabilimento di Mirafiori per verificare l’evolversi della situazione. Al termine i sindacalisti hanno dichiarato di aver constatato il regolare avanzamento dei lavori, affermando che sono arrivati al 50% degli interventi preventivati. “Il 50% dei lavori nel reparto Carrozzeria, per il riallestimento della linea in vista della produzione della nuova Maserati Levante, è concluso. Per giugno è prevista l’uscita degli esemplari di preserie. L’inizio della produzione di serie è previsto per gennaio 2016, come programmato” ha detto Vincenzo Aragona, segretario regionale della Fismic.
FORMAZIONE IN CORSO - Parallelamente al procedere dei lavori negli impianti è anche a buon punto la preparazione dei lavoratori. Sempre i sindacalisti hanno detto che è cominciata la formazione prevista per il personale che sarà impiegato nella costruzione delle Maserati Levante. In proposito, è stato riferito che uno spazio apposito dello stabilimento di Mirafiori è stato attrezzato per un’attività di ottimizzazione dei cicli produttivi; un’attività a cui prendono parte tecnici e team leader.
FABBRICA NUOVA - Secondo i sindacalisti, da ciò che hanno visto e verificato direttamente, lo stabilimento di Mirafiori ha cambiato volto, e i metodi di lavoro saranno rivoluzionati. Lo ha sottolineato Flavia Aiello della Uilm affermando di essere “molto soddisfatta per come stanno procedendo i lavori. Si delinea una fabbrica completamente diversa dal passato: luminosa, con ampi spazi, più a misura d’uomo”. Infine, secondo Claudio Chiarle, leader provinciale della Fim-Cisl, “Mirafiori sarà una fabbrica nuova, irriconoscibile per gli operai quando rientreranno al lavoro, tutti”.