Morgan: l'elettrica nel 2016, l'ibrida nel 2019

UN REPARTO “VERDE” - Lo storico marchio inglese Morgan annuncia la sua svolta “green”. Un proposito perseguito da un decennio e iniziato con il prototipo LifeCar a celle a combustibile del 2005 e oggi attuabile grazie alla collaborazione con le aziende britanniche Delta Motorsport e Potenza Technology e a un finanziamento di 6 milioni di sterline, quasi 8 milioni di euro al cambio attuale. Le nuove risorse saranno utilizzate per la realizzazione di un reparto di ricerca e sviluppo specifico per le tecnologie del futuro, in particolare per la progettazione di sistemi per la propulsione ibrida ed elettrica. 

 

ELETTRICA A TRE RUOTE - L'obiettivo della casa di Malvern è di migliorare le prestazioni dei propri modelli fatti a mano, nonché di ridurne consumi ed emissioni di CO2. Il primo esemplare Morgan ecologico dovrebbe debuttare nelle concessionarie nel 2016 e avere le sembianze della Morgan 3 Wheeler, modello a tre ruote emblema di Morgan e reintrodotto in listino nel 2011. L'auto sarà un'elettrica pura basata sulla EV3 (nelle foto), prototipo mostrato alla scorsa edizione del Goodwood Festival of Speed. Una vettura con un motore elettrico da 45 kW (circa 61 CV), trazione posteriore e autonomia di circa 150 miglia, poco più di 241 km, grazie alle batterie da 9 kWh. Di rilievo è il dato del peso: 500 kg, meno dei 525 kg dell'attuale modello spinto dal 2 litri a benzina. Quanto alle prestazioni, l'obiettivo è di limitare la velocità massima a 130 km/h e ottenere un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h inferiore ai 10”.

 

GAMMA IBRIDA - Più prorogato nel tempo lo sviluppo della propulsione ibrida con le prime versioni attese sul mercato per il 2019. In compenso, l'applicazione delle nuove soluzioni tecnologiche dovrebbe diffondersi presto su tutta la gamma considerato che la dirigenza Morgan ha affermato di volere avere entro la fine del decennio almeno una variante ibrida per ogni modelli in listino. Tra i risvolti positivi della scelta “green” di Malvern ci sarebbero la crescita delle vendite nel Regno Unito e in tutta Europa con conseguente incremento delle risorse finanziarie e dell'occupazione negli stabilimenti di Morgan e dei suoi partner.