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Negli Usa la Sec fa causa al gruppo Volkswagen

19 marzo 2019

L’autorità di regolamentazione della borsa accusa il Gruppo di avere emesso nel 2015 obbligazioni prima dello scandalo Dieselgate.

Negli Usa la Sec fa causa al gruppo Volkswagen

NEL MIRINO LE OBBLIGAZIONI - L’ente che vigila sulla borsa negli Stati Uniti (la Sec) ha fatto causa al gruppo Volkswagen e al suo ex numero uno Martin Winterkorn, accusati di aver messo in atto una enorme frode ai danni degli investitori statunitensi. Stando a quanto riporta l'agenzia Reuters, che ha visionato i documenti depositati dalla Sec presso un tribunale di San Francisco, da aprile 2014 a maggio 2015 il costruttore tedesco ha emesso oltre 13 miliardi di dollari in obbligazioni e titoli, quando i manager di più alto livello del gruppo (a partire da Winterkorn, che all’epoca dei fatti era l’amministratore delegato) sapevano del software illegale per abbassare artificialmente le emissioni di ossidi di azoto di alcuni modelli di auto con motore a gasolio. 

INFORMAZIONI SCORRETTE - La Sec perciò accusa il gruppo tedesco di aver mentito agli investitori, che hanno prestato il loro denaro all’azienda nonostante questa abbia nascosto le pratiche illecite che erano in atto: per legge infatti gli investitori devono ottenere informazioni corrette e dettagliate dalle aziende a cui stanno prestando il loro denaro, ma quanto dichiarato dalla Volkswagen non corrispondeva alla realtà. Il gruppo tedesco di conseguenza si è esposto a danni finanziari e di reputazione, dei quali hanno subito le conseguenze economiche anche gli investitori. La Sec chiede alla corte di punire l’azienda in sede civile, di farle restituire i guadagni ottenuti in maniera indebita e di impedire a Winterkorn di ricoprire ruoli dirigenziali in società pubbliche statunitensi. Sul manager pende già un capo d’accusa per frode dalla Giustizia statunitense. 

“BATTAGLIA” IN TRIBUNALE - Il gruppo Volkswagen ha risposto che risponderà con vigore alle accuse, opponendosi ad esse con forza perché la denuncia è contestabile nel merito e non ha basi legali. Presentando i dati economici del bilancio 2018, il costruttore tedesco ha dichiarato di aver speso 29 miliardi di euro in tutto il mondo per le conseguenze del Dieselgate, dei quali la maggior parte negli Stati Uniti.



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Ritratto di otttoz
19 marzo 2019 - 19:11
intentate cause senza pietà, non solo al gruppo, ma anche alla persona fisica responsabile cioè il CEO, quello che si è intascato un pacco di milioni!
Ritratto di Delfino1
19 marzo 2019 - 21:39
beh...più gli fai causa e più questi vendono...unico caso nella storia del commercio...