Pagani Utopia: un lettore la immagina così

MOLTO PIÙ DI UN SEMPLICE ESERCIZIO - Non basta avere una fervida fantasia, e a poco servirebbe, da sola, una mano felice: per aumentare l’effetto wow generato da un’auto da sogno come la Pagani Utopia bisogna innanzitutto essere spinti da un entusiasmo, una passione e una voglia di osare fuori dal comune. Doti che non sembrano affatto difettare a Salvatore Tommaseo, 23enne car designer e affezionato lettore di alVolante che ci ha mandato la sua personalissima reinterpretazione dell’ultimo gioiello confezionato da Horacio Pagani. Pubblichiamo volentieri i suoi rendering, corredati da un’accurata descrizione che dimostra come, nella mente del suo ideatore, il progetto dell’auto rappresenti qualcosa di più che un “semplice” esercizio di stile.

ISPIRATA ALLE CORSE DI DURATA - La Pagani Utopia immaginata dal lettore ripropone i tratti di esclusività e ricercatezza che caratterizzano lo stile del modello originale, evidenziando un legame ancor più stretto con il mondo delle corse, più nello specifico con le biposto che animano i grandi campionati di Endurance. Così si spiega la scelta di aumentare il passo (+15 cm) e di proporre alcuni degli elementi tipici di questa tipologia di vetture, come per esempio la risicata cabina con l’unico sedile posto al centro, una soluzione che contribuisce, tra l’altro, a migliorare la distribuzione dei pesi e, idealmente, anche l’efficienza dell’aerodinamica, con un Cx stimato di appena 0,30.  

V12 IBRIDO DA 1.100 CV - Le novità non si limitano allo stile, accattivante e non privo di spunti di grande originalità ancorché raffrontato con quello, altamente spettacolare, di una supercar del calibro della Pagani Utopia. Al di là di una valenza puramente estetica, ogni elemento svolge una funzione precisa. Le grandi aperture sul muso da cui prendono forma gli affusolati parafanghi anteriori, per esempio, sono studiate per convogliare l’aria sulla superficie frontale dei radiatori, componenti essenziali di un impianto di raffreddamento che ha il suo bel da fare per placare i bollenti spiriti del V12 collocato al centro della vettura. Si tratta della stessa unità bi-turbo firmata AMG, alla quale, però, ora è abbinato un motore elettrico alimentato da una batteria da 15 kWh e in grado di fornire ulteriori da 264 CV, per una potenza combinata di ben 1.100 CV. 

NULLA È LÌ PER CASO - Che lo stile sia stato guidato dalla funzione è evidente dal ruolo fondamentale svolto dall’aerodinamica nel progetto. Su tutti, due accorgimenti vorrebbero rendere la Pagani Utopia ancora più efficace nel fendere l’aria: gli sfoghi sulla fiancata, integrati senza soluzione di continuità nelle portiere e disegnati per smaltire il calore sprigionato dal motore e mantenere il flusso d’aria aderente alla carrozzeria; l’air scoop sul tetto, che oltre a dare fiato al V12, in virtù della sua caratteristica configurazione a pinna contribuisce a convogliare i flussi aerodinamici verso la coda. I freni, che il nostro lettore immagina costituiti da un mix di carbonio forgiato e titanio, proprio come quelli delle vere Pagani, dissipano più in fretta il calore grazie al particolare disegno a cinque razze scoperte dei cerchi in lega a misura differenziata, 22 pollici all’anteriore e 23 al posteriore.