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Pomigliano d’Arco: accordo separato

11 giugno 2010

La Fiom non firma l’accordo per il rilancio di Pomigliano. La proposta della Fiat, che prevede il trasferimento della produzione della nuova Panda nella fabbrica campana, è stata accettata dalle altre organizzazioni sindacali: Fim-Cisl, Uilm, Ugl e Fismic.

RESPINTA AL MITTENTE - Maurizio Landini, segretario generale della Fiom non ha usato mezzi termini. “Il testo presentato dall’azienda”, ha affermato al termine dell’incontro Fiat-sindacati di oggi sul futuro della fabbrica di Pomigliano d’Arco (nella foto), “deroga a contratti e leggi dello Stato. Questa operazione è un ricatto bello e buono verso i lavoratori e la Fiom, che lunedì deciderà le iniziative da intraprendere”.  La proposta della Fiat è stata accettata, invece, da Fim-Cosl,Uilm, Ugl e Fismic, le altre organizzazioni sindacali.  “Abbiamo detto sì alla condivisione dell'accordo”, ha spiegato il segretario generale della Ugl Giovanni Centrella, “perché riteniamo che lo stabilimento di Pomigliano sia strategico per la Campania: fino alla fine cercheremo di correggerlo, però non abbiamo problemi a dire sì anche senza correzioni”.   

FIOM ISOLATA - “La grande maggioranza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori è in grado di sostenere la crescita e l'occupazione negoziando decisioni responsabili “: questo il commento a caldo del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Che ha aggiunto “Rimane la speranza che la Fiom rifletta sul proprio autoisolamento e concorra a dare a Pomigliano l'unica prospettiva possibile”.

LA POSIZIONE FIAT - “Oggi è una giornata importante: spero in un'intesa al più presto possibile”, aveva detto poche ore prima Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler. “Io la macchina la devo far partire”. Facendo capire che, senza un accordo con i sindacati, la fabbrica di Pomigliano (per la quale aveva messo sul piatto un investimento di 700 milioni di euro per produrre la nuova Panda) sarebbe stata chiusa. E a chi gli chiedeva dove avrebbe spostato la produzione, ha risposto: “In Serbia o in Polonia”.



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Ritratto di miana80
11 giugno 2010 - 23:06
cis'
Ritratto di alberto89
12 giugno 2010 - 11:39
la fiom-cgil non si smentisce mai...ormai è un partito politico...si vergognino!
Ritratto di bombolone
12 giugno 2010 - 11:50
Chissà che grazie alla Fiom non si riesca nel miracolo di chiudere uno dei peggiori stabilimenti al mondo
Ritratto di GL91
12 giugno 2010 - 13:59
Da napoletano, mi dispiacerebbe venisse chiuso, visti i numerosi problemi che ci sono in questa zona direi che manca solo questo. Guardando la situazione con obiettività, però, si tratta di uno stabilimento la cui produttività non è mai stata eccelsa, e trasferire la Panda da un impianto di eccellenza a quello napoletano non è affatto una scelta vantaggiosa per la Fiat, che è pur sempre un' azienda e non una Onlus. Alla luce del recente rinnovamento dell' impianto però io farei un nuovo tentativo, e credo che queste siano anche le intenzione della Fiat. Se non si arriverà ad un accordo stavolta saranno i sindacati ad avere sulla coscienza (se ne avessero una) il futiro di tutti questi lavoratori.
Ritratto di fiatpunto
12 giugno 2010 - 17:53
La proposta di Fiat per avviare i suoi nuovi investimenti a Pomigliano è semplicemente un ricatto inaccettabile che, giustamente, la Fiom non ha ritenuto di dover accettare (precisamente la decisione verrà ufficializzata lunedì). La responsabilità della chiusura dello stabilimento è da addebitare solo alla Fiat che non ha mai voluto una seria trattativa per la continuazione dell'attività produttiva ma, esclusivamente,mirava ad un peggioramento delle condizioni di lavoro con evidenti ripercussioni sulla salute dei lavoratori stessi come contropartita per tener aperto lo stabilimento.
Ritratto di alberto89
12 giugno 2010 - 20:38
no se caso mai è la fiom che ricatta la fiat! anzi ricatta tutti...ogni azienda ha problemi solo con la cgil guarda caso...perche appunto è un partito politico che fa gli interessi della politica di una certa parte ....
Ritratto di atomicfabio
12 giugno 2010 - 20:40
meno male che le alfa romeo non le costruiscono più li!!! lavorare 6 giorni su 7?? conosco imprenditori che lvorano 10 ore al giorno senza sosta, oppure nelle forze armate spesso lavori anche 20 giorni di fila...non lo vedo cosi un dramma...ps: sono di sinistra
Ritratto di yurkomeni
13 giugno 2010 - 11:03
I sindacalisti dovrebbero provare a fare gli artigiani in questi tempi,per capire come si deve lavorare|
Ritratto di quoccia
13 giugno 2010 - 12:59
avere voci discordanti:solo le dittature sono monocordi
Ritratto di Delpfabio
13 giugno 2010 - 17:21
Se vuole che Pomigliano riparta, meglio accettare, per la FIAT è un grandissimo sforzo produrre la PANDA lì. Dalla CGIL non me lo aspettavo proprio!
Ritratto di Pito28
14 giugno 2010 - 10:42
Il piano presentato dalla Fiat e da quell'inneffabile soggetto che risponde al nome di Marchionne è semplicemente un RICATTO VERGOGNOSO! Praticamente per poter vivere questi operai dovrebbero lavorare in deroga ai contratti nazionali (che già fanno schifo!) e piure alle leggi di questo paese!!! Intanto Marchionne fa il fighetto in giro per il mondo con i soldi dello Stato che ha salvato la "sua" azienda dal fallimento più volte. Fallimento che sarebbe arrivato per l'incompetenza totale unità alla brama di potere e denaro (altrimenti detto ultraindividualismo) di personaggi di tal fatta. Ricordatevi tutti che se passa questo accordo vergognoso sarà il primo passo per applicare contratti "lacrime e briciole" a tutto il mondo del lavoro. Quando toccherà anche ai furboni che qui difendono "le ragioni dell'azienda" magari si accorgeranno che poi quelle ragioni non possono essere anche le loro. Cmq questo paese fa sempre più schifo!
Ritratto di news
14 giugno 2010 - 21:05
incredbile questa gente non ha voglia di fare nulla,ma se pensano di fare i furbi marchionne chiude tutto e tutti a casa,e' il peggiore stabilimento auto d europa,le auto appena escono devono rientrare perche assemblate male,quindi con costi superiori..marchionne aspetta il no della fiom x chiudere tutto...non gli sembra vero!
Ritratto di quoccia
14 giugno 2010 - 21:41
L'accordo prevede sanzioni in caso di scioperi e malattie, riduzione dei permessi elettorali e abolizione della pausa pranzo. Silvio si riferiva alle Intercettazioni