PREZZI IN CALO ANCHE PER BENZINA E GASOLIO - Non è difficile monitorare i prezzi dei carburanti con il servizio che alVolante mette a disposizione di tutti i navigatori del web. Lo si può usare sia per verificare l’andamento dei prezzi di benzina, gasolio, GPL e metano, sia nel quotidiano sia nei 30 giorni precedenti, e anche per trovare il distributore più economico provincia per provincia, trovando anche i marchi meno cari a livello nazionale.
L’andamento dei prezzi negli ultimi sette giorni è mediamente abbastanza confortante perché manifesta un calo esteso a tutti i carburanti. Il prezzo della benzina, per esempio, è passato da 1,847 €/litro a circa 1,844 €. Il gasolio 7 giorni fa era 1,690 €/litro mentre oggi vale circa 1,686 €, con un andamento in discesa più “deciso” rispetto a quello della benzina.
I carburanti gassosi hanno invece continuato nel loro cammini in discesa che dura ormai da quando abbiamo iniziato questo focus settimanale. La quotazione odierna del GPL è di circa 0,71 euro/litro mentre il 29 giugno valeva 0,716 €/litro; anche i prezzi del metano continuano ad abbassarsi ma con un andamento che ultimamente appare meno marcato dispetto a quello del GPL: il gas naturale 7 giorni fa costava 1,436 € contro i circa 1,430 € odierni.
PETROLIO, GAS E CARBURANTI: I PREZZI SONO COLLEGATI? - Per sapere la risposta basta osservare le quotazioni di riferimento del greggio, ossia WTI e Brent, per rendersi conto del fatto che esse sono abbastanza slegate da quelle medie nei distributori. Nell’ultimo mese, per esempio, sia il Brent sia il WTI hanno registrato 3 picchi: il 7 e il 21 giugno mentre il terzo è di questi giorni.
Il servizio di alVolante ci dice invece che i prezzi di benzina e gasolio hanno evidenziato un solo massimo il 23 giugno mentre negli stessi 30 giorni il prezzo di un altro derivato del petrolio, il GPL, è sceso in maniera praticamente monotona.
Il prezzo del metano nelle borse delle materie prime appare invece in crescita, anche se irregolare, mentre nei distributori è sceso praticamente sempre negli ultimi 30 giorni, almeno in Italia. I fattori esterni - prezzi della raffinazione, scorte, richieste, politiche industriali ed energetiche - sembrano quindi prevalere sul puro costo della materia prima.