NON SOLO LIBIA - Con l'inizio delle operazioni militari in Libia il prezzo dei carburanti è tornato a salire. Ma a preoccupare gli operatori del settore, non c'è solo la crisi libica, che ha portato la produzione petrolifera del paese africano sotto i 400 mila barili al giorno. Le crescenti violenze in Bahrein e nello Yemen potrebbero estendersi anche alla vicina Arabia Saudita, principale produttore di petrolio al mondo.
SALGONO ANCORA - Come riporta l'agenzia di stampa Ansa, il prezzo del greggio è salito del 1,3% raggiungendo i 102,40 dollari al barile e, secondo le previsioni degli analisti, le sue quotazioni sono destinate a salire ulteriormente. Stando a i dati diffusi da Quotidianoenergia, il prezzo del gasolio alla pompa si è avvicinato a 1,50 euro al litro, con un media che oscilla tra l'1,455 nelle stazioni Esso al 1,470 degli impianti Eni. Quello della benzina, invece, varia dall'1,558 euro degli impianti Esso all'1,568 di Tamoil. Il Gpl, si posiziona tra lo 0,784 euro nelle stazioni Eni allo 0,797 euro di Q8 e Tamoil.
SI PUÒ RISPARMIARE - Ricordiamo che si può risparmiare qualcosa facendo il pieno presso una delle cosiddette pompe “bianche”: i distributori indipendenti, non legati ai grandi marchi petroliferi, che spesso offrono prezzi molto concorrenziali (leggi qui per saperne di più). Sempre secondo i dati rilevati da quotidianoenergia.it, i prezzi medi rilevati nelle stazioni di servizio no logo sono: 1,385 per il gasolio, 1,465 per la benzina e 0,773 per il Gpl.