Quando le pubblicità delle auto diventano geniali

Mettereste mai un riccio tra i delicati sacchetti dei pesci rossi? La Volkswagen fa capire che grazie alla precisione e all’affidabilità del suo sistema di assistenza al parcheggio, i terrorizzati pesciolini non corrono alcun rischio.

Quando si fanno le classifiche delle auto più brutte della storia, la Fiat Multipla (e in particolare la prima generazione) è spesso messa nelle primissime posizioni. Ma la monovolume torinese aveva ben altre qualità, la versatilità in primis, e quel “Sarete belli voi” le fa intendere senza bisogno di citarle.

Nel giugno del 1990 una vecchia Volvo 240 venne messa in un’arena insieme a diverse altre auto destinate alla distruzione in un’esibizione di monster truck. Tra tutte la berlina svedese è l’unica con l’abitacolo ancora praticamente intatto, evidenziando l’attenzione alla sicurezza di cui la Volvo si fa vanto da sempre.

Nel 2006 la BMW ha mostrato grande fair play complimentandosi con la rivale Audi per la conquista del titolo di auto sudafricana dell’anno con la A3 Sportback. Peccato che la BMW faccia notare che nello stesso anno ha conquistato il titolo mondiale di auto dell’anno con la Serie 3.

Alla fine degli anni ‘80 la Porsche fa leva sulle passioni giovanili dei propri potenziali clienti chiedendo loro: “Seriamente, quando eri giovane sognavi un giorno di possedere una Nissan o una Mitsubishi?”.

A cosa non paragonereste mai una 2CV? A una Ferrari, una Rolls-Royce e una Porsche. Eppure è proprio quello che ha fatto la Citroën. È più veloce di una Ferrari: “Viaggiando alla massima velocità di 115 km/h, la 2CV sorpassa agilmente una Ferrari Mondial che viaggia a 105 km/h”; ha esattamente lo stesso numero di ruote di una Rolls-Royce Silver Spirit nonostante costi molto meno della berlina inglese; mette a disposizione più spazio di una Porsche 911.

Talvolta non serve mostrare l’auto per descriverne le caratteristiche. In una immagine presa dall’alto di un ingorgo autostradale, la pubblicità chiede di trovare la Range Rover e l’attenzione non può non cadere sulla piccola macchia rossa che viaggia imperturbabile al di fuori della striscia d’asfalto.

Il minivan Daihatsu Hijet, gemello giapponese del Piaggio Porter, non è l’auto a cui si penserebbe per fare colpo sulle ragazze. Eppure rispetto a una supersportiva a due posti, “Rimorchia cinque volte più donne di una Lamborghini”.

La Toyota Land Cruiser è un’auto nata per il fuoristrada: non ha paura di sporcarsi le ruote e di non apparire lucida e scintillante nelle pubblicità. E lo dimostra apparendo completamente ricoperta di fango, chiarendo che il 92% dei suoi proprietari non ricordano nemmeno quale sia il suo colore originale.

Come nasce l’idea della Volvo 740 Turbo Wagon? Dalla volontà di unire le prestazioni di una supercar come la Lamborghini alla capacità di carico di un rimorchio.