NON SAPEVO DI ESSERE CONNESSO - Le auto moderne, sempre più tecnologiche, stanno diventando sempre più dispositivi multimediali connessi. E come tali, raccolgono dati. Purtroppo non sempre con grande attenzione alla privacy degli automobilisti, come ha evidenziato un recente studio della Mozilla Foundation (qui per saperne di più). A peggiorare la situazione c’è anche una scarsa consapevolezza da parte degli automobilisti per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei dati. È quanto emerso da una ricerca commissionata dall’Ufficio europeo della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) svolta su un campione di 11.000 automobili europei. Il 59% di essi non sa che il suo veicolo è connesso e il 61% non ricorda di aver dato alcun assenso alla raccolta e al trattamento dei dati relativi alla propria auto.
UNDICI NAZIONI - L’indagine ha interessato gli automobilisti di 11 paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna) è puntava a conoscere l’attitudine dei cittadini dell’Unione verso gli sviluppi tecnologici. Ulteriori risultati mostrano come solo il 47% dei guidatori sia consapevole che i dati - tra cui informazioni personali come il traffico telefonico o i contatti e-mail - vengono registrati e condivisi, mentre il 59% si preoccupa di non avere chiarimenti sufficienti sull’uso che viene fatto di tali dati.
SE COSTA MENO CAMBIO OFFICINA - La ricerca della FIA si è focalizzata anche sulla libertà di scelta del consumatore, sui prezzi e la velocità di erogazione dei servizi. È emerso che il 65% degli automobilisti vorrebbe poter cambiare il provider telematico del proprio veicolo e il 61% vorrebbe farlo nel corso della vita del singolo mezzo. Il costruttore dovrebbe offrire più servizi addizionali connessi rispetto a terze parti per il 59% degli intervistati. Il 62% di essi non si farebbe problemi a passare da un’officina ufficiale della casa costruttrice a una privata se ciò dovesse comportate una diminuzione dei prezzi, mentre il 56% accetterebbe lo scambio di fronte a una maggiore velocità di assistenza. Poco meno di un terzo degli intervistati (29%) si dice favorevole all’acquisto delle app dedicate all’auto, mentre uno su due accetterebbe di pagare il servizio guardando pubblicità dedicate.
LEGISLAZIONE COMUNITARIA - Il sondaggio voleva anche prendere in considerazione le aspettative degli automobilisti europei sulla legislazione comunitaria su queste tematiche, che sarà discussa prossimamente dalla Commissione Europea. Il 46% degli intervistati ritiene che la legge avrà ricadute positive sulla sicurezza stradale, il 43% spera che ci sarà una diversificazione maggiore per quanto riguarda i servizi offerti e il 42% si augura una loro più veloce innovazione. Infine il 35% crede che potrebbe esserci un effetto positivo sui prezzi dei servizi per i consumatori.
ORA TOCCA ALL’EUROPA - Considerando che, entro il 2030, il 90% delle vetture in circolazione in Europa sarà connesso, la Federazione Internazionale dell’Automobile crede che la Comunità Europea dovrà fare particolare attenzione alla questione, favorendo lo sviluppo tecnologico ma tenendo allo stesso tempo conto degli aspetti ancora da chiarire riguardanti la raccolta e l’uso dei dati personali.