DEBUTTO IN PISTA - Dopo averle ammirate nelle presentazioni dei vari team (leggi le news qui e qui), le protagoniste della stagione 2012 di Formula 1 si sono confrontate in pista, in occasione della prima sessione di test collettivi, che si è svolta dal 7 al 10 febbraio sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera. Per contenere i costi di sviluppo delle monoposto, già da qualche anno il regolamento ha ridotto i test in pista, raggruppandoli in pochi appuntamenti (decisione non gradita da tutte le squadre, fra cui la Ferrari). Il primo è questo di Jerez; i prossimi due saranno vicino a Barcellona (sul tracciato di Montmelò) dal 21 al 24 febbraio e dal 1 al 4 marzo. In tutto, tre sessioni roventi, in cui i team possono mettere a punto le monoposto in vista del campionato, che partirà il 18 marzo con il GP d’Australia.
IL GP DELLE PROVE - Le sessioni di prove sono interessanti per capire come si comportano le monoposto e come vengono via via modificate per migliorarne le prestazioni. Ma, non bisogna lasciarsi ingannare dai tempi sul giro: difficilmente rispecchiano quello che succederà nel campionato. Infatti, questi test servono per affinare le vetture che, mentre inanellano giri su giri, vengono analizzate dagli ingegneri nei box per valutarne, ad esempio, l’efficienza aerodinamica, la bontà dell’assetto, oppure l’affidabilità. Ne sono conferma i 300 km macinati il primo giorno di prove da Felipe Massa (foto sopra e sotto) con la sua Ferrari.
VIA ALLA PRIMA GIORNATA - Martedì 7 febbraio quasi tutte le squadre erano presenti sul circuito di Jerez de la Frontera. All’appello mancava soltanto la Marussia, che non è ancora pronta per affrontare la pista. Invece, la Mercedes ha partecipato ai test con la monoposto del 2011: quella di quest’anno debutterà in occasione della seconda tornata di prove, a Montmelò. Il primo giorno a Jerez è stato all’insegna del ritorno di Kimi Rakkonen su una F1, la Lotus (ex Lotus-Renault), dopo due anni di assenza, in cui ha corso nei rally (con scarsi risultati). Fin dai primi giri, il finlandese ha fatto capire di non aver perso smalto, spuntando tempi di rilievo. La campionessa in carica Red Bull è scesa in pista con Mark Webber, facendosi subito notare per l’originale presa d’aria nel musetto. In molti hanno pensato a qualche diavoleria aerodinamica del suo progettista Adrian Newey. Invece, quest’ultimo si è affrettato a precisare che serve solo per convogliare aria fresca nell’abitacolo. Nel corso della giornata, quasi tutte le vetture hanno calcato l’asfalto, compresa la McLaren con Jenson Button, visibilmente soddisfatto delle prestazioni. Anche Heikki Kovalainen, pilota della Caterham (ex Lotus), era contento della sua monoposto, che ha definito migliore di quella dell’anno precedente.
GLI SCARICHI DELLA MCLAREN - Il secondo giorno di test (8 febbraio) ha svelato qualche segreto, come i nuovi scarichi della McLaren: soffiano verso l’alto fra le ruote e l’alettone, sfruttando la paratia dei freni come elemento aerodinamico per aumentare l’aderenza del retrotreno. Nel corso dei test, Michael Schumacher con la Mercedes dell’anno scorso ha strappato tempi notevoli, più bassi di quelli delle altre auto in pista: potrebbe essere il segno che i nuovi pneumatici Pirelli (unico fornitore per tutti i team) hanno un rendimento migliore rispetto a quelli del 2011.
ECCO IL CAMPIONE DEL MONDO - Nel terzo giorno (9 febbraio) il campione in carica Sebastian Vettel (foto sopra) ha saggiato le doti della nuova Red Bull lasciando intendere che anche quest’anno sarà velocissimo. A tenerlo d’occhio in pista sono arrivati Fernando Alonso (per la prima volta guidava la nuova Ferrari, che ha manifestato problemi idraulici) e Lewis Hamilton, che ha trovato rapidamente il ritmo giusto con la sua McLaren. I team hanno anche analizzato i tempi registrati dalla Lotus: va forte anche alla guida del compagno di squadra di Raikkonen, Romain Grosjean. Al termine della giornata, il direttore tecnico della Ferrari Pat Fry è sembrato soddisfatto, ammettendo, però, che occorre molto lavoro per sviluppare a dovere la macchina.
ALONSO LASCIA IL SEGNO - Nella quarta e ultima giornata (10 febbraio) Alonso (foto sopra e in alto) era in gran forma, e con la sua Ferrari ha staccato ottimi tempi, che fanno ben sperare. Buone anche le prestazioni della Williams di Bruno Senna. Invece, la Red Bull di Vettel è rimasta a lungo ferma nei box per problemi tecnici e non ha potuto mettere a frutto tutto il suo potenziale.