MULLER SMENTISCE - Non sembra stiano andando bene le cose per la
Spyker: l'azienda olandese, fondata nel 2000 riprendendo il marchio e il nome dell'omonima azienda scomparsa nel lontano 1929, pare che abbia dovuto mettere all'
asta parte della propria produzione, stradale e da corsa, per saldare i debiti con il fisco. A dispetto delle dichiarazioni zuccherine del ceo Victor Muller, giocoforza interessato a gettare acqua sul fuoco, il sito web della Troostwijk Auctions informa che lunedì 7 luglio avrà inizio un’asta di beni Spyker (
qui le foto).
SOSPETTI E CERTEZZE - Più che presumibile, è pressoché certo che si tratti di una vendita a causa di problemi economici: nelle immagini fanno bella mostra di sé varie Spyker C8, C8 Aileron (foto in alto), una F8-VII di Formula 1, il prototipo del suv D8 (varie volte annunciato ed esposto in forma statica, ma mai uscito oltre la fase di prototipo), la C12 Zagato realizzata nel 2007, svariati motori V8 Audi, trasmissioni e vetture da corsa. Sembra una malinconica vendita all'incanto, che fa capire come mai la Spyker B6 Venator (foto qui sotto), la sportiva con motore 6 cilindri (quale non si sa) in gestazione che dovrebbe rilanciare la casa olandese, non arrivi in produzione. L'ultima iniziativa che la riguarda, dopo le presentazioni della B6 coupé e spyder in forma di prototipo nel 2013, risale ad un paio di mesi fa: un'emissione, da parte della Spyker, di bond per finanziarne lo sviluppo. Il costruttore si aspettava di raccogliere una ventina di milioni per iniziare la produzione della B6 entro fine 2014.
UN PO' DI FORMULA 1 - Certo non paragonabile a quella dei marchi più blasonati, la storia recente della Spyker è ad ogni modo affascinante: i cinefili ricorderanno una C8 Laviolette guidata da Sharon Stone nelle scene iniziali di Basic Instinct 2, gli appassionati di Formula 1 la breve esperienza della Spyker F1 nel 2007. Guidata da Christijan Albers, Markus Winkelhock (che, al debutto, guida per sei giri un rocambolesco Gran Premio d'Europa), Sakon Yamamoto e dall'allora esordiente Adrian Sutil, conquista un punto nel Gran Premio del Giappone proprio con Sutil, salvo poi vendere all'indiano Mallya che - dalle ceneri della Spyker - fonda l'attuale Force India.
Aggiornamento del 7 luglio 2014
A quanto pare, all'ultimo momento, la Spyker è riuscita a saldare i debiti e l'asta è stata ritirata.