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Stellantis inizia la produzione dei nuovi furgoni in Abruzzo

Pubblicato 25 gennaio 2024

I veicoli commerciali del gruppo saranno prodotti nello stabilimento di Atessa, visitato per l’occasione dal ceo Carlos Tavares. Intanto restano tesi i rapporti tra il governo e Stellantis.

Stellantis inizia la produzione dei nuovi furgoni in Abruzzo

RUOLO CENTRALE - È iniziata nello stabilimento di Atessa, in Abruzzo, la produzione dei furgoni di grandi dimensioni del gruppo Stellantis. Le linee del più grande e flessibile impianto europeo di veicoli commerciali leggeri accoglieranno i nuovi Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano. Per l’occasione hanno visitato lo stabilimento, nato oltre 40 anni fa e che ha prodotto oltre 7,3 milioni di veicoli venduti in 75 paesi del mondo, Carsol Tavares, ceo di Stellantis, e Jean-Philippe Imparato, capo dell’unità Pro One Business del gruppo. “L'eccellenza produttiva dello stabilimento di Atessa è riconosciuta a livello mondiale”, ha sottolineato Tavares, che ha anche ribadito come il sito produttivo abruzzese “continuerà a svolgere un ruolo centrale nel nostro piano strategico Dare Forward 2030, con il quale puntiamo a diventare leader nel mercato degli LCV a livello mondiale”.

LE ACCUSE DI MELONI - La visita del ceo di Stellantis non ha stemperato le tensioni tra il governo e il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA. Nei giorni scorsi, la presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva infatti accusato la famiglia Agnelli di aver ceduto la Fiat ai francesi, in risposta al titolo “L’Italia in vendita” di La Repubblica (controllata dalla famiglia Agnelli). Un attacco poi proseguito alla Camera dove, in un question time, la presidente del Consiglio ha ribadito che la fusione tra FCA e PSA “celava un’acquisizione francese dello storico gruppo italiano”. Il risultato, secondo Meloni, è che “oggi nel cda di Stellantis siede un rappresentante del governo francese” e per questo “si produce più in Francia che in Italia”. Il governo punta da un lato a incentivare la produzione in Italia e dall’altro a scoraggiare chi delocalizza: “Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l'anno con chi vuole investire davvero nella storica eccellenza italiana”.

LA RISPOSTA DI TAVARES - Le parole del primo ministro italiano sono arrivate alle orecchie di Tavares durante la visita abruzzese (nella foto qui sopra). Il capo di Stellantis ha criticato il governo per il ritardo dell’entrata in vigore dei nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche (qui la notizia): “Chiediamo al governo da nove mesi di sostenerci nella produzione di veicoli elettrici. Se vogliamo raggiungere il traguardo di un milione di veicoli prodotti, dobbiamo avere sostegni alla produzione. Vorrei ringraziare il governo che lancerà a febbraio i nuovi incentivi, ma abbiamo perso nove mesi. A Mirafiori, dove si fanno solo auto elettriche, avremmo potuto produrre di più”. Il ceo del gruppo rimanda al mittente le accuse di aver abbandonato l’Italia, in cui “abbiamo più di 40.000 dipendenti” e rivendica gli investimenti nel nostro Paese, in particolare a Termoli “dove stiamo trasformando lo stabilimento in una gigafactory. E cosa otteniamo? Critiche”. E sulla possibilità dell’arrivo di un nuovo costruttore in Italia, come auspicato dal ministro del Made in Italy Adolfo Urso, Tavares è chiaro: “Se il governo vuole portarlo, lo faccia. Siamo pronti a lottare, a competere, i nostri dipendenti sono pronti, ma bisogna pensare anche alle conseguenze. Noi vogliamo proteggere gli stabilimenti italiani. Vedremo poi le conseguenze, vedremo se sarà stata una scelta buona, una decisione positiva per l’Italia”.

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Ritratto di Volpe bianca
25 gennaio 2024 - 11:11
L'accusa di Tavares al governo di aver tardato ad erogare i nuovi incentivi è talmente puerile da far ridere anche i polli. Perché quando c'erano gli altri invece, con gli incentivi puntuali hanno venduto elettriche a nastro... Che tristezza
Ritratto di IloveDR
25 gennaio 2024 - 11:14
3
Nuovo paraurti non significa per forza nuovo veicolo, che di base sempre quello del 2005 è... e poi, siamo allo scatafascio, quando la stupidità va al potere so azzi amari pe Tutti!!!
Ritratto di Freedom7
25 gennaio 2024 - 18:22
Informati meglio, non è solo il paraurti a cambiare. Nuovo motore a gasolio che arriva solo da Pratola Serra, nuovo powertrain elettrico, futuro a idrogeno, guida a livello 2, nuovi interni. E quest'anno iniziano a produrre il Ducato anche per conto di Toyota. Pochi sono a conoscenza che quello abruzzese è lo stabilimento più grande d'Europa per quanto riguarda i furgoni (anche per le piattaforme per i camper) e dà lavoro a migliaia di famiglie italiane che abitano anche nelle regioni non solo confinanti (pure dalla Puglia). Dare poca importanza a questo sito industriale è sbagliato.
Ritratto di IloveDR
26 gennaio 2024 - 12:39
3
nessuno da poca importanza a questo stabilimento, anzi, nello stesso polo industriale si assembla lo scooter più venduto Honda SH, lo so che sarà commercializzato anche a marchio Toyota come anche Rifter ed Expert, ma è sempre un'evoluzione del modello 2005, non è nuovo, hai capito, non è nuovo, hai capito, non è nuovo...informati meglio prima di scrivermi informati meglio, non mi va di ripetermi...
Ritratto di Blueyes
25 gennaio 2024 - 11:17
1
la faccia da cu...bronzo non manca a Tavares, minacce a viso aperto di licenziare se un altro produttore si azzardasse a comparire. Purtroppo temo non accadrà mai, ma ci vorrebbe davvero. Questi sono senza vergogna, basta guardare i titoli oggi dei giornali di proprietà Elkann.
Ritratto di marcoveneto
25 gennaio 2024 - 11:29
La strategia di Tavares per continuare a produrre in Italia è fare mini-restyling a modelli vecchi? Il Ducato è del 2005, la Renegade del 2014/2015, la Giulia e la Stelvio del 2015. Bella strategia...che poi le macchine che vendono di più le producono in Polonia e Spagna. Sicuro che non siamo attrattivi come Paese per le aziende, ma dare la colpa agli incentivi...anche no
Ritratto di forfEit
25 gennaio 2024 - 11:38
Letto il titolo pensavo si trattasse di qualche nuovo Suvvone Bev ;/
Ritratto di Gordo88
25 gennaio 2024 - 11:59
1
Aiuti dallo stato, ecco l' unica cosa che riesce a pronunciare Tavares.. parla di produzione elettriche a mirafiori, quando l'unica prodotta è la 500e e poi di mancati incentivi quando ricordo che fino a Dicembre c' erano fino a 7500 euro per chi aveva un isee basso, mica noccioline.. il problema è che non siamo un paese attrattivo per aziende straniere, altrimenti un bel calcio nel cul@ a lui e a john elkann che ha rovinato il gruppo fiat!!
Ritratto di Kappa18
26 gennaio 2024 - 02:07
Infatti Tavares probabilmente non aveva altri argomenti. Voleva gli incentivi per vendere qualche Avenger-Opel-600e-Peugeot elettriche, sai cosa gli interessa di Mirafiori.
Ritratto di Road Runner Superbird
25 gennaio 2024 - 12:54
La critica e la pantomima su un eventuale altro produttore è di un livello proprio basso. Vogliono comportarsi da azienda privata o statale in base a ciò che gli conviene. Piuttosto sarei andato avanti con una partecipazione azionaria del governo italiano, almeno per bilanciare quella del governo francese. Che poi alla fine comunque qualsiasi produttore nello stesso paese inizia a fare cartello. Non c'è mai una vera competizione.
Ritratto di Quello la
25 gennaio 2024 - 14:02
Tavares fa bene a chiedere: ogni privato chiede qualcosa allo stato, da chi usa gli incentivi per comprare l'auto nuova a chi usa il 110% (mamma mia!). Il governo farebbe bene a rispondere picche. O legare gli incentivi a investimenti. Il problema è che in Italia non c'è (oppure è colpa mia che non conosco) una politica industriale. Cosa vuol dire Meloni quando afferma che in Italia si dovrebbero produrre un milione di veicoli? E' un auspicio? Una proposta? C'è dietro un progetto? Cosa vuol dire che Elkann ( o Agnelli, non so), non avrebbero dovuto cedere quota ai francesi? Perchè no?
Ritratto di osheridan
25 gennaio 2024 - 14:55
questo primo ministro è un impostore. Mente costantemente per farsi bella. lei è populista e dice quello che gli italiani vogliono sentirsi dire ma quando deve agire fa il contrario. quando era all'opposizione si ribellò alla vendita delle quote di capitale delle Poste Italiane poi un anno dopo le vendette perché in fondo non era poi così male. con Stellantis è lo stesso. si ribella a Elkann che ha venduto la Fiat ma lei se fosse al suo posto o nel cda di Fca, farebbe la stessa cosa. allo stesso modo parla della necessità di riavviare la produzione in Italia ma senza menzionare che la rete stradale in Italia è catastrofica, che sta vendendo porti e aeroporti alla società svizzera MSC che aumenterà i costi logistici, cosa che danneggerà il vendita di auto italiane. lo stesso con i costi dell'energia in Italia sono molto alti ma non cambia nulla per non abbassare il valore di Eni ed Enel mentre Eni ed Enel fanno soffrire tutta l'Italia. insomma, una grande truffa populista per le pecore italiane.
Ritratto di Oxygenerator
25 gennaio 2024 - 15:03
Qui la lotta è epocale. Da una parte na burina de borgata con famigliola al seguito e dall’altra uno abituato agli aiutini statali, quando non c’è la fa. Cioè sempre. Siamo nei guai. L’armocromista che dice ? Dovremmo produrre 1 milione di auto ? Per chi vuole investire nella storica eccellenza italiana. Eccellenza storica. Ma chi ? Ma dove ? Ma quando mai ? Abbiam quasi mai venduto un kazzo all’estero proprio perchè i nostri prodotti erano scadenti. Da vendere a chi 1 milione di auto ? Siamo al bar ? Siamo a Zelig ? E l’altro? Minaccia sotto traccia se non c’è l’aiutino da casa. Come sempre del resto. Meloni, ma se uno vuole cedere un’azienda, la cede. Mica deve chiedere il permesso allo stato. Al limite lo stato può statalizzarla. Renderla un carrozzone pubblico. O fare azionariato. Non abbiamo fatto ( giustamente) ne uno ne l’altro. Le aziende non crollano da un giorno all’altro. Son gli anni che le fanno crollare. Non s’è chiesta come mai a partire da innocenti, autobianchi, lancia, alfa Romeo, Lamborghini, Maserati son tutte fallite ? Una dopo l’altra. E l’industria delle moto ? Cagiva, Benelli, Fantic Motor, Moto Morini, MV Agusta, Ducati. No ? Non s’è chiesta niente. Tanto basta dire che è eccellenza italiana e tutto va bene. Aiuto!! Ripeto ECCELLENZA ITALIANA. Punto.
Ritratto di Oxygenerator
25 gennaio 2024 - 15:23
Che poi, sappiamo perché tutta sta caciara assurda no ? Non ha rispettato un solo punto del programma “ mo ce riprendiamo l’itaglia” e quindi deve trovar colpevoli da dare in pasto ai nazisti votanti. Non che i comunisti sian meglio è, per carità. Ma qui, è nna tragedia.
Ritratto di Quello Li
25 gennaio 2024 - 15:22
SE ANCHE LA POLITICA GLOBOTERRAQUEA SI È ACCORTA CHE LA BANDA BASSOTTI A PROPULSIONE (ADESSO) FRANCESE STA SCAPPANDO CON IL MALLOPPO ALLORA SIAMO MESSI VERAMENTE MALE. È RIMASTO SOLO QUALCHE ITADIOTA CHE SCRIVE QUI CHE ANCORA FA IL TIFO PER QUALCOSA CHE NON ESISTE PIÙ GIÀ DA UN BEL PO.
Ritratto di stefbule
25 gennaio 2024 - 18:52
12
Ogni nazione fa un modello di Fiat, di italiano oramai c'è ben poco. Ha ragione la Meloni. Gli investimenti in Italia sono meno delle dismissioni. Per non parlare dell'ormai famosa Olanda. Pensano che la gente non sa o è ignorante?
Ritratto di Quello Li
25 gennaio 2024 - 23:28
SE NON SBAGLIO DA MARCHIONNE IN POI NESSUN POLITICO DI MAGGIORANZA E DI OPPOSIZIONE HA MAI PRONUNCIATO UNA SOLA PAROLA DELLA DISTRUZIONE DELL'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA ITALIANA. IN UN ANNO E MEZZO I PATRIOTI SI SONO PREOCCUPATI DEI RAVE PARTY DELLA CARNE SINTETICA E DI MILLE ALTRE PUTTANATE CHE FINIVANO CON LA PAROLA "NAZIONE" E ADESSO OPSSS SI SONO ACCORTI CHE LA BANDA BASSOTTI È SCAPPATA CON IL MALLOPPO. MA PER PIACERE....
Ritratto di Ilmarchesino
26 gennaio 2024 - 12:34
3
Che cosa assurda.pretendere incentivi per mandare avanti la tua azienda. E poi mi paghi le tasse in Olanda??? E ti permetti di minacciare on la cassa integrazione?? E se nn sbaglio guadagni 64k al giorno??? Ti consiglio di marciare insieme a Landini alla prossima occasione
Ritratto di Lorenz99
26 gennaio 2024 - 17:53
TAVARES VUOLE MINACCIARE, MA DEVE STARE ATTENTO,PERCHÉ GIÀ HA PERSO LA LEADERSHIP IN ITALIA CON FIAT, SE VENGONO I CINESI IN ITALIA A PRODURRE GLI FANNO IL CULO.E QUANDO HAI POCO PERSONALE CONTI SEMPRE MENO, E FINIRÀ PER DOVER APRIRE OUTLET ANCHE A MELFI E POMIGLIANO COME FATTO AD ARESE. PENSASSE A PORTARE QUALCHE INNOVAZIONE DI PRODOTTO, ANZICHÉ A PENSARE SOLO A COME SFRUTTARE INCENTIVI O CIG. COMUNQUE CON QUESTI POLITICI ABBIAMO PERSO L'INDUSTRIA AUTO ,TRA POCO QUELLA SIDERURGICA, SERVIZI SANITARI E SICUREZZA ORMAI AZZERATE, RESTA SOLO IL TURISMO A SALVARE IL SALVABILE.
Ritratto di metetore
28 gennaio 2024 - 20:43
tavares ma vai a quel paese... GIANNI se potrebbe si rivolterebbe nella tomba!