“Disegnare un’Alfa Romeo o una Maserati è il sogno di ogni bambino che da grande vuol fare il designer”. Il sogno, per Gilles Vidal (nella foto sopra), che ha cominciato a disegnare automobili nel 1996 alla Citroën e dal 2010 al 2020 ha diretto il centro stile della Peugeot, si è avverato lo scorso luglio, con la nomina a responsabile del design dei marchi europei del gruppo Stellantis. Lo abbiamo incontrato per la prima volta oggi a Torino, insieme a un ristretto numero di giornalisti, per conoscere il suo punto di vista e la sua visione sul futuro stilistico dei brand italiani del colosso guidato da Antonio Filosa.

“La Grande Panda è esattamente quello che mi viene in mente quando penso alla Fiat" afferma Vidal. "A un marchio come questo, così ricco di storia e denso di significati, la gente chiede auto in grado di offrire tanto a un prezzo conveniente. La strada intrapresa è quella giusta”.

“Sono arrivato da poco a Torino e non ho ancora incontrato di persona i ragazzi che stanno lavorando sulle Lancia di domani - spiega Vidal -, ma condivido la loro visione progressista, creativa. Due anni fa hanno avuto coraggio a proporre uno stile così rivoluzionario con la concept Pu+Ra HPE. La sfida, ora, è coltivare questa filosofia nel miglior modo possibile e trasferirla sui modelli che nei prossimi anni affiancheranno la Ypsilon”.

Per Gilles Vidal, un’Alfa Romeo “deve avere il sangue che pompa nelle vene, deve avere un’anima. Lavoreremo per interpretare con un linguaggio moderno quella sportività che, ovviamente, non può non caratterizzare le forme di un’Alfa. Il nostro è un obiettivo ambizioso: vogliamo creare automobili che non siano belle solo oggi, ma automobili che tra sessant’anni qualcuno potrebbe voler collezionare”.

La Maserati, invece, secondo Vidal dev’essere “il nostro fattore X. Per emergere nel settore delle auto sportive di gran lusso", spiega il designer francese, “serviranno auto con le proporzioni splendide di quelle di oggi, ma ancora più distintive, con dettagli capaci di lasciare a bocca aperta”.











































