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Touring Superleggera Arese RH95: in una parola, esclusiva

Pubblicato 01 giugno 2021

Sarà prodotta in soli 18 esemplari la Arese RH95 su base Ferrari che ha il motore V8 centrale e una carrozzeria in fibra di carbonio.

Touring Superleggera Arese RH95: in una parola, esclusiva

FESTEGGIA 95 ANNI - La Touring Superleggera, storica carrozzeria nata nel 1926 e autrice di capolavori senza tempo come l’Alfa Romeo 2500 Villa d’Este, per festeggiare il suo 95° anniversario presenta la Arese RH95, supercar sportiva con elementi di forte rottura rispetto alle produzioni del passato. Il lavoro dei carrozzieri della Touring Superleggera parte sempre da una base donatrice, che in questo caso dovrebbe essere quella della Ferrari 488  (la Touring non lo  ha specificato), sulla quale viene costruito tutto l’impianto della nuova vettura. 

TE LA FANNO IN SEI MESI - La Touring Arese RH95 verrà prodotta in 18 esemplari tutti personalizzati su specifiche del cliente ed è il primo modello del costruttore con motore centrale. La Touring Superleggera è in grado di consegnare la vettura a sei mesi dal ricevimento della vettura donatrice e assicura per ogni parte prodotta o modificata una garanzia di due anni.

CARROZZERIA IN CARBONIO - Pur avendo degli elementi in comune con l’ultima creazione Aero 3, la Touring Arese RH95 si stacca ancora di più rispetto al recente passato presentando il sofisticato meccanismo di apertura delle portiere verso l’alto, e una presa d’aria forzata per ottimizzare la circolazione dell’aria all’interno del vano motore. La carrozzeria è completamente in fibra di carbonio e, nelle foto, è proposta in un verde pino, con due fasce argento sul cofano anteriore e sulla coda, che ne accentuano la vocazione sportiva.

INTERNI RAFFINATI - Gli interni della Touring Arese RH95 ritratta nelle immagini di questa pagina, dove risulta piuttosto evidente la derivazione Ferrari, presentano una tonalità color caramello e cacao, con accenti zafferano sui sedili. La colorazione differenziata dei sedili crea un netto contrasto tra la postazione del pilota e quella del passeggero.

MECCANICA FERRARI - A spingerla troviamo un V8 da 710 CV e 770 Nm di coppia abbinato a un automatico a 7 marce. Le prestazioni della Touring Arese RH95 sono da vera supercar: 0-100 in 3 secondi e 340 km/h di velocità massima.

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Ritratto di Giuliopedrali
1 giugno 2021 - 17:36
Ho un libro monumentale su Touring Superleggera di Carlo Felice Bianchi Anderloni figlio del fondatore e Angelo Tito Anselmi almeno dagli anni 90 quindi conosco a menadito tutto il design Touring dal 1926 al 1967, cerco sempre di copiare alcune soluzioni anni 30 del design Touring in particolare per Alfa Romeo 2500, secondo me il punto più alto di tutta l'eleganza italiana forse ancora prima, sia cronologicamente che concettualamente del design italiano, soluzioni abbastanza diverse da quella di questa Arese, prima la sede storica era in via Ludovico da Breme - Milano e poi ad un anno dalla scomparsa a Nova milanese, però stupenda anche quest'ultima creazione.
Ritratto di Volpe bianca
1 giugno 2021 - 20:20
La 2500 è semplicemente magnifica, un capolavoro quasi più da ammirare che non da guidare....
Ritratto di Giuliopedrali
2 giugno 2021 - 08:42
Cioè della 2500 degli anni 30, non della 2500 Villa d'Este tanto osannata degli anni 40 / 50, ne hanno prodotto tanti esmplari ognuno diverso dall'altro, dopo qualche mese si evolveva il concetto migliorandolo ancora di più, e ci sono tanti esempi di Alfa 2500, ma anche Fiat 1500 o 2800 o Alfa 2300 o 2900 gran turismo coupè fine anni 30 davvero pazzesche, in effetti Touring era una carrozzeria di one-off come si direbbe oggi, non c'erano mai due esemplari uguali, e secondo me non hanno nulla da invidiare a Pinifarina (Farina all'epoca) o ad altri, poi il disegno era Touring cioè era simile che fosse una Fiat o una Alfa o altro, era il carrozziere che determinava il carattere non il costruttore, spesso la griglia anteriore era chiusa a feritoie verticali brevettata uguale per marchi diversi, veramente pazzesche.
Ritratto di Autolive
1 giugno 2021 - 18:07
Noi italiani siamo il Top al mondo a costruire auto sportive
Ritratto di Oxygenerator
1 giugno 2021 - 18:24
Ueilà mi stavo preoccupando !! Eran due o tre giorni che non presentavano una bat-mobile da centomila cavalli e mille milioni di euro, esclusivissima e contata sulle dita di una mano. Fiuuuu che rischione. Incredibile.
Ritratto di Giuliopedrali
1 giugno 2021 - 19:00
Si in effetti saranno tre giorni e saranno almeno tre anni o più che non esiste una Punto...
Ritratto di Ace85
4 giugno 2021 - 18:13
1
bla bla bla bla bla..
Ritratto di 82BOB
1 giugno 2021 - 19:32
2
Rossa è bella, ma quel verde... sarà la bravuta del fotografo, ma sembra esaltarla! Fa veramente scena!
Ritratto di Road Runner Superbird
1 giugno 2021 - 20:33
Dopo tante cafonate presentate un giorno si e uno no, una realizzazione di classe, tipica del miglior artigianato italiano e della vecchia scuola di carrozzeria, mica aria fritta!
Ritratto di Flavio8484
1 giugno 2021 - 21:12
Io sinceramente non ci vedo nulla di fantastico
Ritratto di Lorenz99
1 giugno 2021 - 22:18
NON AVRÀ PIÙ DI 2000CV, NÈ MEGATABLET, MA CHE CLASSE! RAFFINATA IN OGNI DETTAGLIO, DALLE VERNICI MULTISTRATO, A PEZZI DI ALLUMINIO SATINATI A MANO, PELLAMI RICERCATI...OPERA D'ARTE, PIÙ CHE AUTO.
Ritratto di Flynn
3 giugno 2021 - 09:46
Scommetto che vorresti urlarlo al mondo , vero?
Ritratto di Quello la
3 giugno 2021 - 11:53
Grande Flynn!!! :-))))
Ritratto di katayama
2 giugno 2021 - 00:02
Bella, bellissima, tutto quello che si vuole, ma... 'Sta berlinetta, come altre realizzazioni simili, ci parla anche d'un moto d'orgoglio tanto più plateale quanto più consapevole della propria fugacità. Noi che abbiamo fatto, noi che abbiamo vinto, noi che abbiamo innovato. Ma che però non siamo riusciti a dare continuità alla cosa che più ci premeva: la "grande bellezza". E così accade che la minuscola certezza del futuro trovi fondamento, e inevitabile contraltare, nell'enormità del rigore, dell'etica e dell'ingegno del passato. In quest'auto c'è quel "qualcosa in più" che è anche quel "qualcosa in meno", che evidentemente ci sfugge.
Ritratto di Flynn
3 giugno 2021 - 09:59
Come sempre molto acuto Katayama. Vivere di sola gloria del passato ci ha già portato nel decadimento. Avanti così ci può essere la fine della ruota di scorta
Ritratto di katayama
3 giugno 2021 - 10:42
@Flynn Credo che il vento stia cambiando. La gente è stanca e non è stupida, e non mi riferisco all’oggetto di questo articolo, chiaro. Troppi nani che poggiano i piedi sulle spalle di giganti, che non servono a nessuno, anzi, che sono dannosi per tutti. Come sei solito dire, non si deve essere rinunciatari. E in definitiva il punto è ancora quello. Pochi progetti, maledettamente validi e sui quali dare tutto. E senza, altra tua citazione, “autoglorificazioni”. Musk in merito dice: “it's easy to get high on your own supply”, che è ancora lo stesso concetto. Quello è un vizio mentale che dobbiamo toglierci, subito.
Ritratto di Flynn
3 giugno 2021 - 11:29
Chiaro, qui stiamo parlando fuori dal prodotto. Qualcuno l’ha capito è tanti lo capiranno a fine pandemia. La passività non paga. Non almeno in questo millennio
Ritratto di Challenger RT
2 giugno 2021 - 00:57
La tradizione della carrozzeria italiana continua! Fortunatamente.
Ritratto di Giuliopedrali
2 giugno 2021 - 08:48
Si quella tradizione della carrozzeria italiana che per le vetture di alta gamma non prevedeva neanche una carrozzeria di serie della Casa, ma tutta una serie di carrozzerie dei più bravi carrozzieri italiani, Touring negli anni 30 carrozzò più berlinette, spider e berline Alfa che la stessa Alfa Romeo, tutte i pratica esemplari unici, acquistate e commessionate da: principi, contesse, baroni, gerarchi e industriali, altri tempi, però la classe è rimasta, consiglio di guardare le Touring di prima della guerra, davvero sopraffine e anche innovative, le varie soluzioni tecnico stilistiche erano coperte da decine di brevetti e anche all'estero alla fine erano sempre di ispirazione un pò per tutte le linee che si vedevano, si era in quell'epoca in cui doveva ancora nascere il car design vero e proprio...
Ritratto di katayama
2 giugno 2021 - 09:23
@Giuliopedrali Quello che dici è sacrosanto, io allargo un po' lo spettro... Quello che ci sfugge, e che ci manca, è la mistica della sconfitta. Sì, siamo stati sconfitti, dalla storia, anche automobilistica. E la sublimazione della sconfitta esige il riscatto, che a sua volta esige il rigore. È una mistica propria di giapponesi e tedeschi, sebbene con concezioni molto diverse. Noi preferiamo il fascino decadente e un poco lasso della commemorazione, della rievocazione. Anche gli USA perdenti sono così, “malati” di passato, e l’unica cosa che non perdono è l’occasione di commemorare e rievocare, fintamente proiettati verso il futuro. La West Coast è un’altra storia, perché lì ci sono le capacità vere. Loro, come cinesi e coreani, sono “malati” di futuro, e non è un caso se sono tra quelli che lo stanno facendo.
Ritratto di Road Runner Superbird
2 giugno 2021 - 15:56
Siamo stati sconfitti dalla storia perché l'abbiamo riposta nel passato e gettato la chiave. L'Italia finisce con la 2a guerra mondiale, adesso siamo americani, europei, germanici, abbiamo smesso di essere latini e mediterranei. Il mare ci fa paura, abbiamo bisogno del consenso genitoriale, ci crogioliamo nella nostra situazione di feudo, Francia o Spagna purché se magna.
Ritratto di katayama
2 giugno 2021 - 19:19
@RRS Dal dopoguerra e fino alla caduta del muro di Berlino l'Italia industriale è stata rilevante, anche quella automobilistica quindi. L'ultimo periodo di vero ingegno automobilistico è stato forse a cavallo fra i '60 e i '70, col lancio di auto dai grandi volumi, non solo nazionali, come Alfetta, Alfasud, 128, 127, ecc. Auto sulle quali abbiamo poi vissuto di rendita per anni, troppi. Un ultimo sprazzo lo si ebbe con la Uno e il Fire negli '80, poi poco, troppo. Certo, a differenza dagli alleati siamo stati presi sotto l'ala protettiva degli USA del Piano Marshall, ma anche dall'USSR piovevano parecchi soldi. Dopo la caduta del muro abbiamo perso "fascino". E, sì, cerchiamo sempre l'ala protettiva sotto la quale infilarci, che adesso è l'EU del Recovery Fund. I falchi d'Europa ci guardano male, e noi non capiamo il perché...
Ritratto di Giuliopedrali
2 giugno 2021 - 09:33
Chiaramente l'estetica la bellezza di certe vetture italiane è la stessa 80 anni fa come oggi, ma è il mondo attorno che è cambiato, oggi le auto ce le hanno tutti e avere una one-off è pazzesco, all'epoca erano solo auto di lusso, ma tante erano su base Fiat Balilla o poco più, che poi venivano pure rottamate, comunque quello che mi fa impazzire di Touring durante gli anni 30 è che era sempre l'evoluzione dello stesso disegno sopratttutto tra il 1937 e il 1940, applicato indifferentemente a Fiat, Alfa, Lancia, poi anche Bristol, BMW, Maserati e perfino Auto Avio Costruzioni cioè Ferrari. lo stesso design per tutti: tanto nessuno se ne lagnava...
Ritratto di katayama
2 giugno 2021 - 10:56
@Giuliopedrali Era la firma identitaria, anche Zagato faceva così, per dire. Qui cosa c'è? Cos'è rimasto?
Ritratto di Giuliopedrali
2 giugno 2021 - 13:01
Non so preferisco 1000 volte Touring a Zagato (tra le due milanesi), scherzo nel senso che sono bellissime anche le Zagato ma le conosco molto meno, E' rimasta la parte artigianale e del buon gusto che per fortuna fa sempre rima con Italia, però sono cambiati i volumi, nel 1930 o 1940 alcune centinaia di auto l'anno del carrozziere di via Ludovico da Breme erano una parte "consistente" del parco auto di lusso del nord Italia ad esempio, oggi sono una goccia nel mare del premium tedesco, è difficile da spiegare, sono mondi diversi.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
4 giugno 2021 - 13:08
Non mi piace, ma bella l'idea.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
4 giugno 2021 - 13:11
Per una supercar ad personam bisognerebbe rivolgersi dunque a persone e carrozzieri come questi. Peccato che costino quasi quanto i diamanti.
Ritratto di Giuliopedrali
4 giugno 2021 - 16:32
Una volta era normale, nell'alto di gamma fino alla guerra mondiale tutte le auto europee avevano una carrozzeria commissionata a qualche carrozziere, quindi non solo c'erano Case automobilistioche scozzesi o belghe ma i carrozzieri erano ancora più delocalizzati: roba da sogno per me.
Ritratto di andrea10
4 giugno 2021 - 17:39
Per il mio gusto personale davvero bella , specie nel posteriore e la sua trequarti ; Forse l'anteriore non mi fa balzare dalla sedia , ma bisognerebbe vederla dal vivo per darne un giudizio. La gobba con presa d'aria e la coda raccolta in quel modo mi fa impazzire , interni non mi entusiasmano. Certo , sapere che sotto è una 488 , che di estetica ha il suo bel dire ... Ovviamente , fossi un collezionista la prenderei al volo