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Transizione energetica? Un punto in più per il noleggio

Pubblicato 09 febbraio 2022

Dalla sfida dell’elettrificazione ai vantaggi che il noleggio comporta per aziende e privati. Dagli ottimi risultati conseguiti da Arval nel 2021 alle prospettive per l’anno in corso. La nostra intervista a Štefan Majtán, direttore generale per l’Italia del gruppo francese.

Transizione energetica? Un punto in più per il noleggio

Arval ha messo a segno un ottimo 2021 a livello globale, in un contesto non proprio favorevole per gli effetti della pandemia e i ritardi nei tempi di consegna dovuti alla crisi dei semiconduttori. Come avete fatto?
La crescita della flotta registrata lo scorso anno, che ha superato la quota di 243.000 veicoli per un incremento sul 2020 del 6.6%, è frutto di una combinazione di diversi fattori. In primo luogo, soprattutto per il segmento Corporate, abbiamo cercato di restare vicini ai nostri clienti per supportarli nella gestione di un periodo complesso come quello che tutto il settore sta attraversando, attraverso un lavoro di consulenza mirata volto a trovare la soluzione più adatta per ogni specifica situazione. Poi, abbiamo ampliato la nostra offerta di prodotti e servizi a favore dei consumatori privati, cercando di rispondere alle nuove esigenze. Più in generale, abbiamo iniziato a concretizzare il nostro piano strategico quinquennale Arval Beyond, un programma che possiamo definire visionario e che ci ha consentito di affrontare il complesso scenario attuale con delle idee molto chiare e soprattutto utili per i nostri clienti. 

La filiale italiana, in particolare, è risultata la best company del gruppo: un risultato di grande prestigio. Quali sono le ragioni di questo successo? Che peso ha, in particolare, l’attaccamento ai valori aziendali da parte dei dipendenti e dei collaboratori Arval?
La filiale italiana del Gruppo Arval è stata nominata “Best Arval Country 2021”, tra i 30 Paesi in cui Arval è presente, per i risultati raggiunti a livello di business ma anche in virtù di altri indicatori che danno ancora più prestigio a questo successo. L’Italia è stata considerata dal Gruppo Arval un vero e proprio laboratorio, in grado di proporre e sperimentare nuove idee e progetti, in molti casi estesi poi ad altri Paesi. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’ingaggio e la passione dei nostri dipendenti, che nonostante le difficoltà legate alla fase post-pandemia e alle complessità del settore automotive, non si sono mai tirati indietro di fronte alle nuove sfide e sono stati pronti, contestualmente, a sperimentare e mettere in campo nuovi prodotti e servizi. 
Allo stesso modo, tutto l’ecosistema Arval, i nostri fornitori, i nostri partner, sono stati accanto a noi e ci hanno accompagnato in tutti i nuovi progetti.

Tutte le attività italiane di Arval sono in crescita. Ma è il noleggio a lungo termine per i privati a emergere come un business dalle prospettive particolarmente interessanti. Quali sono i vantaggi per gli automobilisti che puntano sul noleggio anziché sull’acquisto? 
I privati rappresentano un mercato nuovo ma dalle grandi opportunità. La flotta Arval noleggiata ai privati, nel 2021, è aumentata del 58% rispetto al 2020. Questo risultato è frutto della combinazione della nostra conoscenza del mercato e delle nuove esigenze che emergono dalle persone. Lo scorso anno, abbiamo lavorato proprio all’allargamento della nostra offerta dedicata ai privati, per poter rispondere a tutte le necessità e, oggi, siamo in grado di offrire noleggi da 1 a 60 mesi. Il noleggio sta raccogliendo sempre maggiore interesse nel segmento dei consumatori privati perché legata al fermento del mondo della mobilità. Il noleggio permette di non immobilizzare capitale, potendo accedere a un’auto e a tutti i servizi che il noleggio include, pagando una fee mensile, quindi avendo costi certi e programmabili. Inoltre, in questa fase di transizione energetica, il noleggio facilita l’adozione di veicoli con motorizzazioni alternative a quelle termiche: il noleggio permette infatti di impegnarsi per un periodo più limitato nel tempo e quindi poter testare le nuove tecnologie e di ammortizzare costi che sono ancora più elevati rispetto ai veicoli diesel o benzina.

Qual è l’indice di soddisfazione dei vostri clienti, privati e aziende, nei riguardi di Arval?
Per Arval, la soddisfazione dei propri clienti e driver è un aspetto fondamentale. Da anni, abbiamo dei programmi che ci consentono di ascoltare la loro voce, con delle survey che inviamo periodicamente o a seguito di contatti con noi, ad esempio per la gestione di un evento manutentivo, che ci permettono di comprendere a fondo cosa funziona e quali sono gli aspetti su cui invece dobbiamo migliorare. In particolare, per il segmento Corporate, gli Account Team, squadre composte da diverse professionalità per una gestione a 360° del cliente, sono il nostro punto di forza e il tasso di soddisfazione delle aziende è molto alto. I privati, invece, apprezzano di Arval la nostra proposizione commerciale chiara e completa e i servizi che eroghiamo loro.

C’è chi sta offrendo il noleggio a lungo termine delle auto usate. Arval ha intenzione di entrare in questa fetta di mercato?
Nelle prossime settimane lanceremo sul mercato il nostro prodotto di noleggio usato, Re-Lease. I consumatori privati avranno così la possibilità di noleggiare un’auto usata, selezionata tra le auto che rientrano dai nostri noleggi, certificata da Arval a seguito di rigidi controlli di meccanica e carrozzeria e messa a disposizione con tempi di consegna più brevi del prodotto nuovo, fattore rilevante soprattutto in questo periodo.

Nel mondo del noleggio ha fatto rumore la recente acquisizione di Leaseplan da parte di Ald. Che ripercussioni avrà sul vostro business la nascita di un colosso da 3,5 milioni di vetture l’anno? 
Solitamente, non commentiamo le scelte e le attività dei nostri competitor. Posso però parlare di quello che è l’approccio di Arval, che ha scelto di puntare su una crescita organica, forte del suo business stabile e solido. Questo non ci impedisce di portare avanti azioni mirate se dovessero presentarsi delle opportunità. 

In Italia, il noleggio a lungo termine crescerà anche nel 2022? 
Siamo convinti che il trend di crescita a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi continuerà anche nel corso di quest’anno. Da un lato, le aziende hanno sempre più bisogno di consulenza per le loro politiche di mobilità, che oggi prevedono servizi sempre più complessi. Non parliamo più infatti solo di noleggio, ma di mobilità a 360°, che include servizi complementari come il corporate car sharing, percorsi legati all’elettrificazione della flotta, auto connesse, che permettono di ottimizzare la gestione dei veicoli aziendali. Si tratta di aspetti per i quali il supporto di operatori specializzati è sempre più fondamentale e strategico. Per i privati, vale quanto detto precedentemente, il trend di crescita è destinato a proseguire e il nostro obiettivo è quello di allargare ulteriormente la nostra proposta di servizi e prodotti per poter rispondere in modo efficace a tutte le necessità. 

Il passaggio all’elettrificazione è soprattutto un’opportunità per voi o un problema?
Vediamo questa trasformazione come inevitabile e sicuramente ricca di opportunità. Il noleggio, in questa fase, sta fungendo da traino per il processo di elettrificazione, registrando tassi di penetrazione di veicoli ibridi ed elettrici superiori al mercato. Come Arval, abbiamo obiettivi ambiziosi in tal senso, perché puntiamo, secondo quanto previsto dal piano strategico Arval Beyond, a contare 700.000 veicoli elettrificati nella nostra flotta globale entro il 2025, pari al 35% del totale. Oggi, Arval Italia, a livello di immatricolazioni, conta circa il 35% di veicoli con alimentazioni alternative a diesel e benzina e siamo quindi sulla buona strada nel perseguire questo percorso di transizione energetica. L’approccio che seguiamo in questo ambito è consulenziale, con l’obiettivo di suggerire la giusta alimentazione per ogni veicolo e tipologia di guidatore, offrendo al contempo i servizi necessari per la gestione della mobilità elettrificata. Proprio quest’ultimo aspetto sarà uno dei focus per l’anno in corso.

Quali misure chiedete al governo per il settore? 
Alle istituzioni chiediamo chiarezza e programmazione di medio-lungo periodo, che in altri Paesi già c’è e su cui l’Italia invece sconta oggi un ritardo. Questa situazione di incertezza dovuta al contesto complicato del settore automotive può essere affrontata in modo adeguato solo se le aziende e le persone hanno consapevolezza di come le istituzioni vogliono gestire questa trasformazione. L’accelerazione verso la transizione energetica e verso la nuova mobilità può essere favorita solo con programmi chiari e noi ci stiamo muovendo, in collaborazione con la nostra associazione di categoria, per sensibilizzare le istituzioni affinché si crei un ecosistema che funzioni e in cui ognuno possa fare la sua parte. 



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Ritratto di alex_rm
9 febbraio 2022 - 17:23
Oramai l’Europa(8% della popolazione mondiale) dovrà pagare quest altissimo prezzo del passaggio all elettrico mentre il resto del mondo(Cina,India,Asia,Africa,Sud America,usa)continua tranquillamente con motori tradizionali,impianti a carbone e industrie inquinanti
Ritratto di RubenC
9 febbraio 2022 - 17:56
2
In Cina le vendite di auto elettriche sono maggiori che in Europa. E già basterebbe questo per smontare il tuo ragionamento. E' ovvio che i mercati più poveri arriveranno purtroppo ultimi come al solito, ma anche lì le vendite di EV stanno aumentando a ritmi elevati (penso per esempio all'India) così come il numero di stazioni di ricarica. E poi hai dimenticato USA e Canada...
Ritratto di alex_rm
9 febbraio 2022 - 19:34
La cina ha 1,6 miliardi di abitanti(4 volte la popolazione europea)
Ritratto di RubenC
9 febbraio 2022 - 20:03
2
Parlo anche di percentuali, non solo di valori assoluti.
Ritratto di carlodt
9 febbraio 2022 - 17:42
Che domande sfidanti!!!! Dai su, un pochino di grinta che il giornale ne guadagna in autorevolezza. Parlo anche come driver auto Arval abbastanza soddisfatto del servizio, anche se negli ultimi 3 anni è diventato più complicato prenotare gli interventi di manutenzione e si è allungata l'attesa dei ricambi. Faccio un piccolo esempio di questi giorni. Auto di 4 anni, arval mi chiede la revisione, è una rottura ma me tocca :-) prenoto l'officina che mi dice che ha bisogno di OK da arval. Sono 3 gg che aspettiamo l'autorizzazione all'intervento... e nel frattempo mi arriva email di arval "ricordati che devi fare la revisione tassativamente entro febbraio...bla bla... prenota l'officina più vicina a te" ehhh stica.